sabato 28 marzo 2015
I medici cattolici esprimono «stupore e disapprovazione» per la scelta dell’Aifa di conservare la prescirzione medica per la pillola dei 5 giorni solo per le minorenni.
Una pillola, troppi dubbi
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Il provvedimento dell’Aifa che autorizza la vendita della «pillola dei cinque giorni dopo» (EllaOne) senza ricetta medica, con prescrizione medica obbligatoria solo per le minorenni, suscita «stupore e disapprovazione» nei medici cattolici che rilevano «la contraddittorietà della stessa decisione, la quale riporta nella clandestinità gli aborti precocissimi, nascondendoli nella facilità di esecuzione». «Pretendevamo e pretendiamo una riflessione approfondita su questa materia – dichiara Filippo Maria Boscia, presidente dell’Associazione medici cattolici (Amci) – che consideriamo di eccezionale importanza per la tutela della vita sin dal suo naturale esordio. Ribadiamo che l’effetto specifico del farmaco è di impedire che l’embrione già formato trovi accoglienza nell’endometrio; che il farmaco può avere effetti antinidatori; che banalizzando l’uso del farmaco nelle persone adulte si va a riproporre una abortività spontanea precoce, che mette in gioco ogni personale libertà e ogni personale responsabilità». Boscia sottolinea altre incongruenze di una decisione che fa discutere: «Che fine ha fatto il consenso informato? Che fine ha fatto il diritto del cittadino-utente a conoscere la verità? L’uso di un linguaggio equivoco e insicuro viola il principio del consenso informato. Non è solo un problema cattolico, ma è un principio tra i più laici e più squisitamente umani esistenti. Il pur flebile filtro di un colloquio o di un possibile intervento consultoriale è vanificato ed è sottratta ogni possibile assistenza. La società dimentica così ogni possibile difesa della vita al suo esordio».

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