martedì 29 luglio 2014
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Si sfalda sempre più la maggioranza sino a pochi giorna fa compatta e decisa a favore della candidatura di Carlo Tavecchio a presidente della Federcalcio. L’incauta frase a sfondo razzista pronunciata dal numero uno della Lega Dilettanti ha convinto anche Sassuolo e Brescia (dopo Fiorentina, Cesena e Sampdoria, mentre Roma e Juventus sono contrarie da sempre) a ritirare il proprio appoggio. Il presidente dellla Roma, James Pallotta ha ricarato la dose di critiche: «La nostra posizione è chiara fin da subito. Riteniamo queste dichiarazioni imbarazzanti e umilianti per l’Italia, non riteniamo che questo candidato possa rappresentare la Roma e non capisco come alcuni club lo sostengano. Lui non è il nostro presidente di federazione», ha detto il presidnte giallorosso.Diventerà a questo punto fondamentale l’incontro di giovedì a Roma del presidente del Coni Malagò con Tavecchio e, successivamente, con l’altro candidato, Demetrio Albertini. A lui il compito di tirare le somme in vista delle elezioni dell’11 agosto. Che una parola decisiva tocchi al numero uno dello sport italiano lo ha indicato ieri anche Matteo Renzi. «Domande? Solo sulla scherma, non su Tavecchio. C’è anche altro oltre il calcio...», ha detto il presidente del Consiglio durante l’incontro con i medagliati della scherma ai Mondiali di Kazan. «Sul calcio - ha chiarito Renzi - mi sento rappresentato da ciò che dirà Malagò».Chiaro monito intanto anche da parte dell’Uefa che a margine della vicenda ribadisce di aver adottato «una precisa politica di tolleranza zero su razzismo e discriminazione». E che «tutte le federazioni nazionali si sono impegnate a raddoppiare gli sforzi per sradicare il razzismo dal calcio».
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