lunedì 15 dicembre 2014
L'annuncio di Renzi oggi al Coni. Italia prima a candidarsi, sognando bis del 1960. Si riprova dopo stop di Monti al 2020. 
ANALISI Low-cost e "diffusa", ecco il progetto di Alberto Caprotti 
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"Annuncio che, assieme al Coni, saremo presenti, saremo fianco a fianco, per annunciare la candidatura nel 2015 ai Giochi olimpici del 2024. Da gennaio partirà il Comitato promotore sotto la guida di Giovanni Managò". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante la consegna dei Collari D'oro al Coni. "Il governo italiano è pronto, insieme al Coni, a fare la propria parte, per un progetto fatto non di grandi strutture ma di grandi persone. Sarà una delle cose più belle da fare", ha sottolineato Matteo Renzi. "Ci riempie il cuore di orgoglio, emozione e difficoltà. Avremo strutture all'avanguardia, su tutto ci sarà un controllo tecnico di spesa", ha aggiunto il premier. "Il progetto - ha chiarito - è incentrato su Roma Capitale, come è giusto che sia. Poi spetterà al Coni allargare la proposta ad altre città, come stabilito dal Cio la settimana scorsa. Avremo un raggio d'azione per consentire alla candidatura di essere credibile e di vincere". Tra le realtà coinvolte nel progetto, ha detto ancora, "ci saranno Firenze, Napoli e la Sardegna". Roma torna in corsa per i Giochi, sognando il bis delle Olimpiadi del 1960: furono l'ultima edizione a misura d'uomo - assicurano i testimoni dell'epoca -, ma quei tempi potrebbero tornare viste le nuove regole Cio che danno un colpo al gigantismo a cinque cerchi e allargano ad altre città la compartecipazione nelle gare. L'annuncio della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024 fatto oggi dal presidente del Consiglio, apre ufficialmente la corsa per l'aggiudicazione della 33/a edizione dei Giochi olimpici estivi. L'Italia è il primo Paese ad uscire ufficialmente allo scoperto dichiarando la sua candidatura, con Roma al centro del progetto, ed ha lanciato la propria sfida, precedendo le diverse altre nazioni intenzionate a correre per la candidatura.

Due anni fa, il progetto di candidare ancora la capitale per il 2020, sessantesimo della felice edizione di Roma '60, fu fermato dall'allora presidente del Consiglio, Mario Monti, a causa della grave crisi economica in corso e l'incertezza sui costi dell'iniziativa.

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