sabato 25 luglio 2015
Su dieci gare Lewis Hamilton ha ottenuto nove pole position contro l’unica di Nico Rosberg ma poi, alla fine, sempre Mercedes è davanti a tutti e questo accade da 21 gare consecutive, ovvero quasi due anni di fila. (Paolo Ciccarone)
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Nove a uno e palla al centro. Su dieci gare Lewis Hamilton ha ottenuto nove pole position contro l’unica di Nico Rosberg ma poi, alla fine, sempre Mercedes è davanti a tutti e questo accade da 21 gare consecutive, ovvero quasi due anni di fila. Troppi per la F1 e la passione dei tifosi che hanno affollato il centro di Budapest ma hanno evitato le tribune del circuito. E pensare che 30 anni fa, prima edizione di questa gara che abbattè il muro fra est ed ovest, il pubblico fu talmente numeroso da provocare file di chilometri agli ingressi. Altri tempi, altra F1 e altri interessi da parte dei turisti che ora affollano i musei e le esposizioni d’arte o prendono il sole lungo il Danubio invece che abbrustolirsi in tribuna. Lo sa Hamilton che su questa pista sono anni che domina: “Non so perché ma amo questa pista e la serie di curve tecniche da affrontare in un certo modo, amo la città e il clima, mi son sempre trovato bene qui e stranamente con le temperature alte mi son trovato ad avere più aderenza in pista” cosa che invece non è accaduta a Rosberg che su un tracciato di 4 km si è preso mezzo secondo di distacco, troppo rispetto ai 7 decimi che si è preso invece Vettel con la Ferrari al terzo posto: “In prova abbiamo avuto dei problemi strani che ci hanno fermato – ha detto il tedesco – adesso la speranza è che in gara possa accadere qualcosa che ci permetta di stare davanti, un posto sul podio è alla portata, ma con questi due (e fa il gesto ai piloti Mercedes, ndr) è sempre dura predirre cosa possa accadere”. Stavolta è tornato davanti anche Ricciardo con la Red Bull dopo gare sotto tono, l’assetto col caldo è buono anche se un motore Renault ha ceduto ieri in prova e non ce ne sono molti a disposizione senza penalizzazioni ulteriori, per cui la sua prestazione dipenderà molto da quanto dura il suo turbo… Domenica mattina, però, ci sarà anche il ricordo di Jules Bianchi. I genitori sono attesi per le 11,30 e saranno presenti alla cerimonia di commemorazione dello scomparso pilota. Sarà un momento difficile perché riporterà i piloti e tutto l’ambiente a fare i conti con le cose più importanti che non la semplice competizione. E in quest’ottica qualcuno potrebbe fare un bilancio della sua vita e di come stanno andando le cose. Ma per queste considerazioni c’è ancora tempo, come c’è tempo per il mercato piloti. Alla fine Kimi Raikkonen, quinto in griglia, potrebbe rimanere alla Ferrari visto che i concorrenti al suo sedile o costano troppo per quello che hanno fatto vedere o non sono disponibili nei tempi previsti, per cui per mancanza di veri rivali Kimi potrebbe vedersi rinnovare il contratto a cifre più contenute rispetto ai 20 milioni attuali. Anche se la trattativa per Bottas, fermo alla Williams con un contratto blindato rischia di costare la stessa cifra fra penali e ingaggi e non è certo la politica del risparmio che vorrebbero attuare alla Ferrari. Ma anche per questo, e in prospettiva Monza, c’è tempo…
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