sabato 22 novembre 2014
Grande attesa per domenica sera. Mancini è appena tornato però ha grande esperienza. Inzaghi è al debutto nella grande sfida, ma suona la carica.
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Tutto esaurito a San Siro per il derby Milan-Inter con tanto di "record di incasso per una partita di campionato". Lo comunica il Milan, squadra di casa domani sera: sono stati venduti 79.173 biglietti, equivalenti a 3.324.594 euro. Superato, quindi, il primato di 3.233.620 euro del Milan-Juventus di settembre, anche perché, spiegano dal club rossonero, questa volta ci sono più biglietti disponibili per i tifosi ospiti, molti abbonati del Milan del secondo anello verde si sono spostati in altri settori pagando un'integrazione, c'è stato un aumento concordato con l'Inter del prezzo dei biglietti del settore ospiti, e sono stati distribuiti meno tagliandi omaggio. Torna Mancini. Teme il Milan, "ma tutto può accadere" Domani, sei anni e mezzo dopo l'ultima partita, Mancini tornerà sulla panchina nerazzurra a San Siro per il derby. In questo lungo periodo di distacco è cambiato lui, maturato professionalmente all'estero, ma è cambiata tanto anche l'Inter. L'aveva lasciata vincente, proiettata verso un epico Triplete e la ritrova ridimensionata, da ricostruire e far crescere. "Non sono abituato a lottare per il terzo posto, questo mi demoralizza un pò - ha spiegato con sincerità alla vigilia della gara col Milan - Ma non è il momento di guardare la classifica. Io valore aggiunto? Lo spero, voglio dare il massimo e che i miei giocatori facciano lo stesso". Già perché Mancini è abituato a ben altri obiettivi, ma all'Inter è presto per sperare in posizione ambite, bisogna mettere mattone su mattone e costruire le basi per il ritorno al successo. Mancini lo sa e spera di iniziare con il piede giusto la sua seconda vita nerazzurra: "Nel derby può accadere di tutto. Il cambio di allenatore può accendere una scintilla, è vero, ma il Milan è una grande squadra e non si può dire prima come andrà a finire…". Già il Mancio lo sa bene, perché sarà l'undicesima stracittadina della sua carriera. Il Mancio in questi pochi giorni a disposizione si è messo subito al lavoro per conoscere la rosa a disposizione e spiegare la filosofia dietro il suo 4-3-1-2. Domani spera che i giocatori possano realizzare quanto imparato in allenamento, ma non si aspetta grandi cose. "Con quattro giorni di lavoro non posso pretendere granché, ma so bene che il tempo a disposizione è poco. Comunque voglio un'Inter che dimostri di essere una squadra anche nelle difficoltà" ha ammesso il tecnico nella conferenza della vigilia del suo ritorno, a cui si è presentato in tuta nerazzurra con tanto di iniziali sul petto. Il sorriso è sempre lo stesso, la sciarpa (un must per il Mancio) la si rivedrà solo domani nella notte del derby, nella notte del suo ritorno, nella notte in cui Milano si colorerà di rossonero o nerazzurro, nella notte in cui riprenderà per mano la sua Inter. La prima di Inzaghi, "ma sarà dura superare questo Milan" Ha visto "lo spirito giusto in allenamento" e nemmeno l'infortunio di Alex sembra incrinare l'ottimismo di Filippo Inzaghi alla vigilia del suo primo derby in panchina. "Domani sarà difficile essere più forti di questo Milan", si sbilancia l'allenatore rossonero, pronto a puntare su una squadra a trazione offensiva (con Menez e Torres insieme) contro l'Inter di Roberto Mancini. L'allenatore rossonero riconosce al collega interista di essere "più abituato ad allenare in queste partite" ma conosce bene lo slogan: "il derby non si gioca, si vince. Cerchiamo di farlo in ogni modo, con una partita d'attacco. Se poi gli altri giocheranno meglio gli stringeremo la mano". Chi da anni lavora a Milanello ha notato un'atmosfera più rilassata rispetto alle vigilie di altri derby. E se una certa tensione attraversa Inzaghi, l'ex attaccante l'ha mascherata, così come le perplessità per le critiche di Zeman. È però impaziente, come i suoi giocatori, ai quali ha detto che "allenandosi così possono andare in campo a testa alta". E probabilmente non servirà altro. "Per una partita del genere - ha spiegato - forse meglio stare zitti, nessuno ha bisogno di ulteriori motivazioni". Molte le ha date la visita di Silvio Berlusconi all'antivigilia, quando Inzaghi si è convinto che potrebbe essere il caso di puntare sul 4-2-4 per sfruttare tutte le potenzialità dell'attacco, a costo di lasciare fuori Honda (il rossonero più produttivo con 6 gol), per la delusione di giornalisti e fan giapponesi che aspettano il derby con Nagatomo, perché El Shaarawy e Bonaventura garantiscono più copertura. La lesione alla coscia rimediata da Alex ieri, quando Inzaghi ha recuperato il doppio allenamento saltato mercoledì perché tanti non erano rientrati dalle nazionali, chiamerà in causa Zapata al centro della difesa, mentre Rami dovrebbe giocare terzino destro al posto di Abate. E mai come ora, De Jong, sarebbe utile Montolivo, che a quasi sei mesi dalla frattura alla tibia tornerà in panchina. "Mi ha anche messo il dubbio se farlo giocare , sta molto bene ma serve cautela. Ci mancano giocatori importanti ma - è certo Inzaghi - i sostituti sono all'altezza".
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