martedì 21 ottobre 2014
La squadra lombarda compie un secolo e la storia la racconta un calciatore speciale: Ezio Graggio
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Gol da volpino, fiato corto ma con una buona visione di gioco. Questo è stato il profilo di un giocatore particolare della Rhodense calcio: Ezio Greggio, attore e comico di Striscia. Nel libro ‘Cento anni insieme’ che ripercorre la storia della società arancione, l’attore rievoca la sua esperienza vissuta con la maglia della Rhodense calcio nel campionato 1989-1990. ‘Il calcio è una passione che non appendi mai al chiodo. Ancora oggi, a 59 anni, per una partita faccio i salti mortali. Figuriamoci nel 1989, a “soli” 35 anni, quando un procuratore  dei dilettanti mi vide giocare una partita estiva con ex grandi campioni del calcio, miei amici come Altafini, Benetti, Magistrelli, Anastasi, Maldera, Albertosi e segnai un paio di gol. Mi disse “che piedino” non giocheresti nella Rhodense?”. Avevo giocato un po’ in tutte le categorie dilettantistiche ma poi il successo televisivo, gli spettacoli nelle discoteche al sabato sera mi fecero appendere le scarpette al chiodo quando ero pieno attività. Erano un po’ di anni che non giocavo seriamente. Ma la passione non si era spenta. Abitavo in Piemonte, un’oretta e sarei arrivato a Rho. Poi in settimana conducevo “Striscia la Notizia”. Pensai a lungo cosa rispondere a quella proposta… Ci pensai circa tre secondi e dissi “Si!”. Oltre agli allenamenti con la squadra, appena potevo facevo un extra allenamento col mio amico Pietro Anastasi, grande centravanti della Juve e della Nazionale. Giocavo magari un po’ legnoso (lo ero a 25 anni, figurati a 35!) ma ne azzeccavo di passaggi, punizioni, rigori’. Mercoledì 9 settembre 1989,nella partita di coppa Italia contro la Castanese, Greggio fece impazzire gli oltre 500 ultrà rhodensi, segnando il primo gol ufficiale. ‘Finii su un sacco di giornali. Ricci lo vide in un filmato e raccontò di quel gol a Berlusconi, già presidente del Milan. Lui, col fiuto per lo spettacolo che aveva, socchiuse un occhio, forse pensò di impiegarmi part time in qualche partita del Milan sapendo l’audience di “Striscia” che mi sarei portato dietro e chiese :”Ma quanti anni ha?”. Lo incontrai poco tempo dopo nella vecchia sede del ristorante Giannino e mi disse “Mi hann detto che giochi bene a calcio. Per chi tifi?”. “La Juve” risposi. E Silvio “Ma come? Lavori per me, devi tifare per il Milan”, e io sorridendo :”Non ci penso proprio, sono e sarò sempre juventino”. Ci pensò un secondo e poi sbottò ridendo :”E allora mi compro anche la Juve!”. Giocavo a Rho quando gli impegni di tv e cinema o i miei di viaggi all’estero me lo permettevano. Ma fu una bella esperienza. La mitica maglia arancione’. La squadra di Rho nata nel 1913 su iniziativa di Padre Felice Ercoli dei Padri Oblati del Santuario di Rho, negli anni ottanta con il presidente Efisio Borsani raggiunse il suo culmine, giocando addirittura in serie C1 contro avversarie blasonate come Atalanta, Parma ,Vicenza ,Empoli, Monza. Ora alla guida della società, da 20 anni, c’è il Presidente Giuliano Canal, che attraverso l’attività sportiva cura l’aspetto educativo dei ragazzi, lo spirito di squadra, il rispetto delle regole, dell’avversario, dell’arbitro, oltre alla crescita tecnica e calcistica dei ragazzi. I numeri dimostrano che nonostante i 100° anni di storia la Rhodense ha ancora molto da regalare alla città: oggi sono una ventina le squadre iscritte ai campionati regionali e provinciali, dalla prima squadra che milita in Promozione fino alla scuola calcio. 

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