martedì 14 febbraio 2012
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​Celentano stasera sul palco dell’Ariston porterà il Vangelo di Giovanni. Si tratta di una sua vecchia canzone, «Il forestiero» (datata 1970) ma per Sanremo resta un segnale importante. Anche se il Molleggiato ha una gran voglia di polemizzare con chi si è permesso di criticarlo. Insomma, non c’è niente da fare, il Festival che inizia stasera attende solo lui, Adriano Celentano, e le sue «provocazioni». Il direttore di Raiuno Mauro Mazza dice che «è l’evento nell’evento» ma nessuno vuole sbottonarsi su quello che combinerà questa sera. E mentre Morandi si candida ancora, «sono pronto per il mio terzo Festival», si sbilancia solo a dire che «quando Adriano arriva alle prove cambia spesso idea, ogni tanto mi chiede di intervenire, ogni tanto dice di no». Di certo, si sa che il Molleggiato andrà in scena questa sera intorno alle 22 e, quasi certo, nella finalissima di sabato.«Navighiamo a vista», dice il direttore artistico Gianmarco Mazzi. Chi ha assistito alle prove, parla di un Celentano in gran forma, almeno dal punto di vista musicale, dato che i suoi monologhi all’Ariston non li prova, semmai solo qualche gag con Morandi. Pare comunque che la sua performance sarà di 50 minuti (come noto senza interruzioni pubblicitarie), con uno scenario di guerra: sullo sfondo esplosioni e fiamme mentre ballerini e comparse simulano i morti e feriti di un bombardamento aereo. Tra i brani alcuni del nuovo album (forse Facciamo finta che sia ver e Ti penso e cambia il mondo), mentre dovrebbe essere certa Il forestiero, un brano che negli anni 70 metteva in musica (questo sì, era rivoluzionario) il lungo dialogo evangelico fra Gesù e la samaritana.Non rischierà, però, l’intervento di Celentano senza limiti (Mazza conferma «carta bianca e niente interruzioni pubblicitarie») di mangiarsi la gara? «Tutto ciò che crea attenzione al Festival fa bene anche ai cantanti» è la linea degli organizzatori. E di attenzione, il «caso» Celentano ne ha attirata parecchia, soprattutto sul lato dei compensi. Il direttore Mazza afferma che «la Rai condivide la consapevolezza del momento e quest’anno ha risparmiato rispetto all’anno scorso». Insomma, niente Lady Gaga e Stevie Wonder, unica eccezione Celentano «che, però, darà tutto in beneficenza».L’artista, comunque, colpito anche da alcune critiche provenienti dall’ambito cattolico, ci tiene a precisare la trasparenza della sua operazione e il fatto (Mori dixit) «di non aver bisogno di farsi pubblicità con la beneficenza». Il Clan precisa che il compenso ricevuto sarà devoluto per «Emergency e Famiglie italiane». E ancora: «Adriano Celentano, consapevole che tale decisione sia una goccia nel mare, ha chiesto comunque a sette sindaci di città italiane di individuare famiglie in condizioni di provata difficoltà». Le città sono Milano, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari.«Adriano Celentano non conoscerà i nomi delle famiglie individuate – dicono al Clan –. Le uniche indicazioni saranno che ci siano dei bambini, che vengano consegnati 20.000 euro per ciascuna famiglia e che sia garantito il loro anonimato». Gli ospedali di Emergency si trovano in Sierra Leone e in Sudan. Il compenso sarà diviso: nel caso di euro 350.000 (partecipazione a una serata): 100.000 euro a un ospedale di Emergency, 250.000 euro a 14 famiglie. Nel caso di 700.000 euro (partecipazione a 2 serate): 200.000 euro ai 2 ospedali di Emergency, 500.000 euro a 25 famiglie. Le tasse saranno a carico di Adriano Celentano.

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