lunedì 15 dicembre 2014
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Alla fine, la cosa più intelligente su Sanremo 2015 l'ha scritta su Facebook Giulia Fasolino, cantante di talento ma soprattutto profonda conoscitrice del mondo della musica: «Da quando non esiste più un mercato discografico florido, gli autori televisivi hanno potuto giocare alla guerra dell'audience che fa incetta di spettatori che non sono interessati alla musica ma al semplice intrattenimento. I partecipanti a Sanremo sono quindi ormai una cornice obbligatoria. Se potessero, autori e organizzatori ne farebbero volentieri a meno». Pensateci bene: il punto vero che riguarda Sanremo 2015 (e molte edizioni recenti e future) non è «chi» salirà sul palco (in fondo all'articolo trovate i nomi dei 20 big e le canzoni che presenteranno), ma «perché» e con quali risultati concreti.Lo so: c'è chi protesterà o gioirà per la presenza di Masini, Nek e Raf, e chi farà lo stesso per Lorenzo Fragola, fresco vincitore di X Factor. Qualcuno si appassionerà ai Soliti Idioti e altri faranno il tifo per Platinette e Grazia di Michele.Fatelo pure, ma non distraetevi dal punto focale.Noi, voi e altri milioni di italiani guardiamo Sanremo ogni anno. E ogni anno ci lamentiamo che è lungo, sorpassato e che le canzoni non sono più come una volta. Persino gli ascolti televisivi non sono più come una volta anche se sono ancora abbastanza alti per far restare Sanremo nella top ten annuale. I costi del festival invece restano esorbitanti. Non so se siete mai stati a Sanremo, anche fuori dalla settimana del Festival. Ma se ci siete stati, la seconda parola che avete sentito dopo «festival» è stata «casinò».Già, Sanremo vive attorno al casinò. Lo sanno bene i sanremesi e i russi - tanti, tantissimi - che si stanno comprando pezzi di città. Potete anche non crederci, ma negli anni il Festival invece di far diventare Sanremo la città della musica si è trasformato in una sorta di casinò della musica. Gli artisti e i discografici sono i clienti che, ogni anno, tentano le sorti puntando sui tavoli del Festival. Mentre Rai e soprattutto il Comune di Sanremo reggono il gioco.. L'artista (e il discografico) al Festival puntano tutto quello che possiedono - in termini artistici e monetari - sperando che la ruota della fortuna mossa dal pubblico li faccia vincere.Nessuno lo ammetterà pubblicamente: ma la cosiddetta discografia assomiglia sempre di più a tante altre figure lavorative falcidiate dalla crisi. Con 50enni (e più) alla disperata ricerca di un posto di lavoro (leggi: successo) e qualche giovane che pensa di avere capito tutto della vita. Il che non fa di Sanremo una festa, ma una sorta di gioco al massacro dove molti tentano la sorte come disperati. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: un anno ogni quattro-cinque, qualcuno vince e - diciamo così - riesce a svoltare, mentre tutte le altre volte gli artisti escono o con vincite modeste o letteralmente spennati. Non arrabbiatevi quindi se nella lista dei 20 Big di Sanremo 2015 non ci sono gli artisti che amate. Anzi, siatene un po' felici. Con la crisi che c'è (nella musica e non solo), tentare la sorte alla roulette del casinò di Sanremo ha tutta l'aria di essere molto più che un azzardo. Una sorta di ultima scommessa di un gruppo di artisti che sperano ancora che tornino i bei tempi andati, quando vincere significava vendere e fare concerti un po' ovunque.ECCO LE CANZONI E I 20 BIG IN GARA:Una finestra tra le stelle, Annalisa;Adesso e qui, Malika Ayane;Che giorno è, Marco Masini;Straordinario, Chiara;Sogni infranti, Gianluca Grignani;Fatti avanti amore, Nek;Sola, Nina Zilli;Il mondo esplode, Dear Jack;Un attimo importante, Alex BrittiVita d'inferno, Biggio e Mandelli (I Soliti Idioti);Oggi ti parlo così, Moreno;Il solo al mondo, Bianca Atzei;Come una favola, Raf;Voce, Lara Fabian;Io sono una finestra, Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette);grande amore, Il Volo;Libera, Anna Tatangelo;Buona fortuna amore, Nesli;Un vento senza nome, Irene Grandi;Siamo uguali, Lorenzo Fragola.
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