lunedì 13 aprile 2015
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La Terra aveva un "sosia". Esisteva cioè nel Sistema Solare un pianeta roccioso e dalla composizione molto simile, anche se più piccolo. Dall'impatto violentissimo fra la Terra e questa sua "sorella", chiamata Theia, è nata la Luna: a rivelarlo sono nuove simulazioni dell'evento che portò alla formazione del nostro satellite coordinate dall'italiana Alessandra Mastrobuono-Battisti, del Politecnico di Haifa, in Israele. I risultati pubblicati su Nature spiegherebbero così le enigmatiche somiglianze esistenti tra la Terra e la Luna. Quattro miliardi e mezzo di anni fa, è ipotesi accreditata, la Luna nacque dallo scontro fra la Terra e Theia, pianeta grande quanto Marte; e alla Terra affine - secondo la scoperta di una ricercatrice italiana - tanto che i minerali di Luna e Terra sono uguali.  Quattro miliardi e mezzo di anni fa. Noi non riusciamo a immaginare. A quella siderale distanza di tempo da noi, dunque, nel silenzio del sistema solare, avvenne un cataclisma formidabile. Da molto, da infinitamente lontano sul nostro pianeta, giovane e ancora ribollente di magmi e fumi, piombò un corpo celeste. Quanto devastante fu quell'urto fra giganti, nemmeno questo ce lo possiamo figurare. (I miti forse, le narrazioni antiche dei popoli portano un'eco, quando narrano degli scontri fra gli dèi, di quello spaventevole fragore). Nessuno vide. Ma se, da una estremamente lontana galassia, un astronomo alieno avesse potuto osservare, avrebbe giudicato che fosse un'apocalisse, quello schianto immane. Invece, no: sulla Terra, nel lentissimo corso degli evi, si raffreddarono i magmi, e germogliò la vita. La Luna, pallida, le restò vicina, in un'orbita stretta, come segretamente stabilita. L'avrebbero guardata i primi uomini sulla soglia delle caverne, e poi i pastori, di notte, e i poeti; i cavalieri l'avrebbero attesa, per viaggiare fra i borghi medioevali alla sua fredda luce. La Luna, rimasta avvinta alla Terra da cui è nata nello scontro poderoso con un pianeta straniero e, tuttavia, alla Terra affine. Sembra un concepimento siderale quell'urto, che si fa incontro, e genera: sembra allora una figlia la Luna, fedele scorta di sua madre, la Terra. 

Quattro miliardi e mezzo di anni fa. Noi, davvero, non sappiamo immaginare. Ma ci commuove che da quell'atroce schianto - quando furono freddi, e svaniti i ribollenti vapori - si sia levata nel cielo della Terra, deserta ancora, la luce chiara di una Luna bambina.
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