martedì 24 febbraio 2015
Progetto per l'uso dei velivoli senza pilota per le attività di ricerca e aiuto in caso di catastrofi ambientali.
In arrivo le regole contro drone-selvaggio 
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La tecnologia dei droni si mette al servizio della persona: la Croce Rossa utilizzerà i velivoli senza pilota per le attività di ricerca e soccorso in caso di disastri e catastrofi, in Italia e anche all'estero. Lo ha annunciato alla conferenza organizzata dal Roma Drone, "Droni e sicurezza. Situazione e prospettive dell'impiego degli Apr per forze armate, corpi di polizia e protezione civile". "Ci stiamo perfezionando nei soccorsi speciali e non potevano non prendere in considerazione l'utilizzo dei droni: i nostri volontari già li avevano utilizzati per controllare i campi profughi in Kurdistan - ha detto Maria Teresa Letta, vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana -. Questi veivoli rappresentano una sfida per il futuro. Saranno utili in scenari post-terremoto per rendersi conto dell'entità dei danni e ci faciliteranno molte altre operazioni di protezione civile, di pace e di soccorso". Il vicepresidente del Copasir, Giuseppe Esposito, ha sottolineato quanto i droni siano "una parte innovativa dell'aviazione; con questa industria dei velivoli - ha precisato - si possono creare tra i 60 e i 70mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. Una grande opportunità per l'Italia, ed è questa la frontiera della nostra sicurezza interna ed esterna". Dal mero uso militare dei droni si sono fatti passi avanti, ma oOccorre a livello europeo una direttiva comune che regolarizzi l'utilizzo di questi strumenti - ha ricordato Esposito -. Dal 2008 esiste un direttiva che stabilisce che i droni sono un'opportunità per la sicurezza delle nazioni, ma fino ad ora nessun Paese ha ricevuto dei finanziamenti".
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