martedì 22 aprile 2014
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Cambiare il modo di creare e persino di concepire le fotografie. È la scommessa (c’è chi parla addirittura di rivoluzione) lanciata da Lytro, una start-up finanziata dall'Università di Stanford. Dopo avere realizzato un primo apparecchio low-cost, più simile a un parallelepipedo che non ad una tradizionale macchina fotografica, Lytro ha annunciato che metterà in commercio la prossima estate un modello professionale.Si tratta di un apparecchio che sfrutta (nella filosofia dell'azienda) i principi della cosiddetta fotografia light-field o plenottica. Le più importanti caratteristiche del sistema sono che permette di agire in post produzione sulla foto modificando anche la prospettiva da cui è stata scattata e la messa a fuoco.Diversamente dalla fotografia tradizionale, quella plenottica non cattura un solo flusso di luce, ma sfruttando vari obiettivi anziché uno riesce a catturare vari fasci di luce, provenienti da differenti prospettive. Il prodotto finale non è un’immagine bidimensionale (le foto prodotte dalle normali fotocamere, anche reflex), ma quadridimensionale.In pratica, è come se il fotografo potesse modellare della materia prima, ricavandone scatti molto diversi, come angolazione e come messa a fuoco. La Lytro Illum, secondo modello dell’azienda, è dedicata ai professionisti. Sarà disponibile a partire da luglio al prezzo di 1599 dollari e promette meraviglie.
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