lunedì 22 settembre 2014
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Ma davvero un drone potrà salvare il giornalismo? Davvero basterà avere un piccolo velivolo radiocomandato capace di fare affascinanti riprese dall’alto per ridare potenza ad una professione che web e nuove tecnologie sembrano da una parte mettere ai margini e dall’altra spingere verso il mondo dello spettacolo?Difficile dirlo. All’estero se ne parla da un po’. Ed esistono anche piattaforme, siti e associazioni dedicati al Drone Journalism, cioè al giornalismo fatto coi droni. In Italia se n’è parlato quando Amazon aveva annunciato che avrebbe iniziato la consegna di pacchi in America con dei droni, capaci di depositare quanto ordinato nel suo negozio online nei giardini di casa degli acquirenti.Se ne riparla ora, a poche settimane dal primo appuntamento del Roma drone conference dedicato al tema del drone journalism. Nel giro di pochi anni tutti potranno scattare foto aeree da punti di vista inusuali o di effettuare riprese video in zone pericolose o inaccessibili. Per questo l'associazione culturale Ifimedia in collaborazione con Mediarkè e con il patrocinio dall'Ordine dei Giornalisti e dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) hanno deciso di varare la Roma drone conference. L’appuntamento è per l’8 ottobre. Seguiranno a cadenza mensile altri incontri, ognuno dei quali dedicato a un possibile settore di applicazione dei droni.Al primo incontro la società HobbyHobby di Roma presenterà un quadricottero studiato proprio per le attività giornalistiche, che avrà un peso inferiore ai 2 kg e un'autonomia record di circa 39 minuti. Ovviamente, l’arrivo di aerei “spia” in grado di fare riprese giornalistiche porrà anche non pochi problemi sul fronte della privacy.
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