giovedì 5 maggio 2016
Dopo le mozioni Area Popolare presenta un ddl: maternità surrogata reato universale. Pene severe.
INTERVISTA Lupi: «Paletti alle unioni civili Ora parliamo di famiglia»
No all'utero in affitto, serve una legge
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Le mozioni di condanna dell’utero in affitto, approvate a larga maggioranza dal Parlamento, erano solo il primo passo, ed è stato importante arrivarci prima del varo definitivo da parte della Camera delle unioni civili. Lo sostiene Area popolare, nel rivendicare di aver chiesto e ottenuto questa collocazione temporale della discussione e nel presentare, ora, un disegno di legge per rendere reato universale la maternità surrogata, perseguibile anche all’estero.

Ap conferma il voto favorevole, anche alla Camera, sulle unioni civili «che - afferma con decisione Buttiglione - non sono il matrimonio gay e non consentono le adozioni». Ma rilancia sulla maternità surrogata. Pene e multe pesantissime, quelle previste nella proposta di Ap, per chi organizza questo "commercio": reclusione fino a 5 anni e una multa fino a due milioni, per i responsabili delle agenzie che si occupano di maternità surrogata. La proposta è stata illustrata dal capogruppo alla Camera Maurizio Lupi, dal vice Rocco Buttiglione, Paola Binetti, Raffaele Calabrò e Valentina Castaldini. Ma è stata anche l’occasione, questa, per rivendicare il passo avanti, sia pure a futura memoria, che l’approvazione delle mozione di Ap comporta.Essa impegna il governo ricollegandosi alla deliberazione del Parlamento europeo che condanna questa pratica. E il segnale politico più importante - per Buttiglione - sta nel fatto che anche il Pd abbia votato la mozione, «mentre nel Parlamento europeo il gruppo del Pse non aveva appoggiato la deliberazione contro la maternità surrogata».Quanto alla proposta di legge, essa interviene sulla legge 40 del 2004 (sulla procreazione assistita) che già punisce l’utero in affitto. Ap propone che chi «fruisce della pratica di surrogazione di maternità sia punito con la reclusione da uno a tre anni e con una multa da 600mila a un milione di euro». Ma rispetto alla legge 40 la novità è che le pene «si applicano altresì quando il fatto sia commesso da cittadini italiani all’estero». La norma punisce anche chi «organizza, favorisce o pubblicizza la pratica della surrogazione della maternità» con la reclusione da 2 a 5 anni e con una multa da 1,2 a 2 milioni di euro. Inoltre il testo afferma che la condanna per il reato di utero in affitto «comporta anche l’impossibilità definitiva di accedere agli istituti dell’adozione e dell’affidamento».Si tratta di «una proposta di buon senso, scevra da posizioni ideologiche, che intercetta le aspettative del Paese», sostiene Calabrò. «Ci rendiamo conto che i margini della legislatura sono stretti - dice Binetti, prima firmataria del disegno di legge - ma faremo di tutto per approvarlo. Ora speriamo che Renzi metta su questo tema, dopo tante dichiarazioni di principio, lo stesso impegno profuso sulle unioni civili».Critiche alle mozioni approvate contro l’utero in affitto arrivano però da Demos-Centro democratico, che con Gian Luigi Gigli lamenta la mancata approvazione di quella del loro gruppo, «a conferma del permanere di un clima di ambiguità sull’adozione per le unioni civili omosessuali» nella maggioranza. Per Gigli «si è persa così un’occasione preziosa su cui fondare le proposte di legge sul tema» .

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