mercoledì 2 settembre 2015
​Approvata in Commissione al Senato, con voti Pd-M5s e astensione di Ap, la nuova premessa all'art. 1 del ddl Cirinnà, legato ora all'art.2 della Costituzione e non all'articolo 29 che regola il matrimonio. (Vincenzo R. Spagnolo)
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Passa in Commissione Giustizia al Senato, coi voti di Pd e M5S ma senza quelli di Area popolare, la nuova premessa all'articolo 1 del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili fra persone dello stesso sesso. La Commissione ha infatto approvato una modifica al ddl, proposta da esponenti del Pd, che sostituisce la precedente definizione di unione civile come "istituto giuridico originario" con la nuova formula "specifica formazione sociale". Un emendamento definito "premissivo" che, menzionando la specificità dell'istituto delle unioni civili, riconduce i diritti ad esse legati all'articolo 2 della Costituzione (che menziona le formazioni sociali), slegandoli dall'articolo 29 della Carta, che disciplina l'istituto del matrimonio. L'approvazione è arrivata con l'ok dei membri di Pd, M5S, Conservatori e riformisti e dell'ex grillino Orellana, ma con l'astensione dei membri di Ap (Ncd-Udc), contraria alla modifica. Anche la senatrice Maria Mussini (ex M5S ora nel Gruppo misto) si è astenuta, reputando che l'emendamento comporti un rischio di incostituzionalità. Il senatore Carlo Giovanardi (Ap), spiega così l'astensione del suo partito: "Noi prendiamo atto che la proposta dei cattolici del Pd vada in una direzione positiva per la riduzione del danno, agganciando la questione dei diritti individuali all'articolo 2 della Costituzione" ma "non si capisce perché tali diritti valgano solo per persone omosessuali". Secondo Giovanardi, l'emendamento (al quale si è giunti riformulando un emendamento a firma del senatore Dem Stefano Cucca) è "un piccolo passo", ma "noi restiamo contraria al ddl. Su tutte le altre cose continuiamo a votare contro, perché questo ddl, così com'è, apre all'utero in affitto, alle adozioni e alla reversibilità". Per il capogruppo del Pd in commissione, Giuseppe Lumia, la nuova formulazione è "una premessa coerente con la sentenza della Corte Costituzionale, che riconosce le unioni civili come coppie e va al di là del mero riconoscimento dei diritti dei singoli". Per Lumia "l'ostruzionismo di Ncd è un errore, che non porta risultati: invitiamo ancora una volta al dialogo, perché si possano trovare le migliori soluzioni". "Abbiamo finalmente affermato che stiamo dando dei diritti a coppie dello stesso sesso, lo abbiamo scritto nella legge", sostiene al termine della seduta la relatrice del ddl Monica Cirinnà (Pd), assicurando che "andremo avanti celermente, andremo in Aula prima del 15 ottobre", ovvero prima dell'inizio della sessione di bilancio. Numeri alla mano, nella prima seduta dopo la pausa estiva, tra proposte di modifica "votate, precluse, o decadute" sono stati "'trattatì" circa "150 emendamenti dei 1.500 da esaminare in totale. La commissione tornerà a riunirsi martedì prossimo alle 11.30, con termine della seduta previsto alle ore 17. Sulle unioni civili "bisogna fare velocemente, entro settembre le riforme, poi chiudere entro le prime settimane di ottobre", afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi ai microfoni di Rtl 102.5. "È un patto di civiltà e non rinunciamo - conclude il premier -. La legge sulle unioni civili è una questione di civiltà. Andrà in Senato dopo la riforma della Costituzione e prima del bilancio ".
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