lunedì 25 maggio 2015
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Il voto in Irlanda sui ma​trimony gay ha rinfocolato il dibattito in Italia sulle unioni civili. Un tema che divide la maggioranza e trasversalmente l'intero Parlamento, su cui però sembra concretizzarsi un nuovo "patto" che va da Renzi a Berlusconi. Maria Elena Boschi, ministra per le Riforme, ieri ha detto che "il Pd ha già fatto molto sulla questione dei diritti ma credo che dopo la pausa elettorale ripartirà in Parlamento il dibattito sulle unione civili". La strada scelta dall'Italia è molto diversa da quella irlandese ma comunque"valida" e sarà approvata, prevede, una "buona legge".Su questa strada i renziani tornano ad incrociare Silvio Berlusconi che, dalla platea tv di Fabio Fazio, dà il suo via libera: "Forza Italia ha un dipartimento per diritto civili che si sta occupando di questo. Io personalmente credo che non vi sia motivo per cui in uno stato civile un fidanzato e un fidanzata etero o dello stesso sesso non possano assistere l'altro se malato o lasciare in eredità qualcosa".Benedetto Della Vedova ha spiegato che "in Parlamento esiste un'ampia maggioranza per procedere al pieno riconoscimento giuridico delle coppie gay".Angelino Alfano, dal canto suo, ha detto che "la nostra posizione è chiara: sì alle unioni civili, sì al riconoscimento dei diritti delle persone con un rafforzamento patrimoniale di questi diritti, no alla equiparazione al matrimonio, no alla reversibilità della pensione, no alle adozioni dei figli". Nel dibattito è intervenuto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, secondo il quale sul tema dei matrimoni omosessuali "prevale un delirio dell'emotività e un sonno della ragione". In un'intervista al Corriere della Sera monsignor Galantino ha auspicato un confronto libero da "forzature ideologiche", ma ha ribadito che la Chiesa non accetta "equiparazioni" tra le unioni omosessuali e quella che lui non chiama "famiglia tradizionale ma costituzionale". "Ci vuole la serenità del confronto, mettere da parte le passioni eccessiveper fare il bene di tutti".
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