martedì 18 ottobre 2011
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Chi si aspettava l’atto di fondazione di un nuovo partito o un nuovo manifesto-piattaforma per i cattolici in politica potrà forse dirsi deluso. Ma, certo, quello di Todi non è stato nemmeno un convegno culturale, quanto l’inizio di un processo di ricomposizione attorno a valori unificanti, con l’obiettivo di contribuire alla politica italiana in un momento di gravi difficoltà interne e internazionali. Soddisfatte le sette associazioni del mondo del lavoro (compresa la Cisl di cui parliamo nella pagina accanto) che hanno promosso l’appuntamento. «Le sette organizzazioni di ispirazione cattolica promotrici del Forum, altre 11 organizzazioni cattoliche e oltre dieci fondazioni - ha spiegato Luigi Marino, presidente di Confcooperative - hanno ragionato e discusso sulla situazione politica e sociale del Paese ritenendone basso il livello e alta l’esigenza di avere risposte. Abbiamo discusso in tanti e posto sul tavolo molti argomenti». «All’interno del mondo cattolico - ha aggiunto Marino - c’è, però, chi ritiene che questo convegno debba dare vita a momenti di sintesi più alti e concreti. Deve imboccare la via del fare politica, mettendo in conto percorsi che diano risposte un tempi più rapidi». Per Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli, il mondo cattolico non deve puntare a «semplici maquillage» dell’attuale sistema politico, ma deve operare per un cambiamento «vero e profondo».  E, dunque, ha aggiunto «vogliamo darci un processo comune, non tanto per individuare la forma specifica di questa azione politica. Siamo di fronte ad un cambiamento che non sarà  di breve durata e dobbiamo accompagnarlo in maniera seria e costruttiva». E, allora, ha detto riferendosi a Berlusconi, il nodo «non è solo la sostituzione di una persona, che pure è necessaria, ma è la sostituzione di un metodo di governo del Paese e di un metodo di fare politica complessivamente» . Carlo Costalli, presidente dell’Mcl, spinge sull’acceleratore: «Per il nostro mondo non è più tempo solo di scelte culturali». L’obiettivo a cui guarda è quello di «una forma organizzativa», anche se «è ancora presto per dire di che tipo dovrà essere». «Penso -  ha aggiunto - che andremo incontro a una scomposizione del sistema politico e quando dico politico dico partitico, e quando ci sarà la ricomposizione noi dovremmo essere pronti a partecipare». Mentre il presidente della Compagnia delle Opere, Bernard Scholz aggiunge,: «Il Forum vuole rilanciare soprattutto valori e la necessità di un impegno: le strade poi possono essere diverse. In un momento in cui tutto volge al contrasto c’è chi invece trova un momento di unità e di confronto tra i cattolici. La Chiesa fa incontrare tutti».Il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini si dice «molto soddisfatto» dell’esito dell’incontro. «Siamo riusciti in un’operazione che sembrava impossibile, quella di mettere insieme, attorno allo stesso tavolo, tutte le voci, le esperienze, le associazioni e i movimenti del mondo cattolico, a ragionare del contributo che i cattolici possono dare alla politica in un momento di crisi. Questa unità di intenti, pur nella varietà delle sfumature e dei carismi, dimostra la grande vitalità di un mondo che è davvero presente nella società, che riunisce e interpreta milioni di persone  e che non ha nulla a che vedere con partiti di plastica o altre aggregazioni più o meno di vertice». Conclude Sergio Marini, presidente di Coldiretti: « Rispetto alla crisi nazionale e internazionale, noi cattolici ce la sentiamo di recuperare  orgoglio, questo coraggio e soprattutto la responsabilità di credere che questo Paese ce la possa fare? Ce la sentiamo di smontare il conservatorismo e quella rendita che frena il Paese? Se ce la sentiamo possiamo fare qualunque cosa».
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