sabato 3 agosto 2013
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​«Questa vicenda va chiusa e anche in fretta. Silvio Berlusconi faccia un passo indietro, altrimenti il Paese non sarebbe in grado di reggere ancora a lungo». Debora Serracchiani parla da dirigente di punta del Pd di area renziana. Ma parla  anche a nome di una regione (il Friuli Venezia Giulia) di cui è governatore. Una Regione che vive in maniera drammatica la crisi, con in prima fila i casi dell’Elettrolux e dell’Ideal Standard e vicende drammatiche che hanno colpito tutti come quella dell’imprenditore Fermo Santarossa che si è tolto la vita a Pordenone perché non aveva il coraggio di licenziare i suoi dipendenti. «Eravamo una regione che stava bene. Ora la fondazione Nordest ha conteggiato un altro punto di pil perso negli ultimi due anni, che sembra poco ma va considerato che si vanno ad assommare a quelli già persi in precedenza. Si può dire che sin qui il sistema dell’economia familiare aveva permesso di far fronte alle asperità della crisi. Cosicché gli effetti più drammatici della recessione si stanno vedendo tutti ora».Berlusconi però continua a dire che debbono prevalere sui suoi interessi quelli del Paese.Dico la stessa cosa anch’io. E auspico che dia seguito al più presto a questa affermazione. Ci sono stati dei segnali diversi, rispetto al passato, che Berlusconi ha dato. Ma ora non si tratta nemmeno di responsabilità, si tratta di un dovere che dovrebbe sentire, un dovere che considero nell’ordine delle cose normali. Anche nel rispetto della sua storia che, gli do atto, lo ha visto più volte democraticamente eletto. E anche nel rispetto di quella quota di italiani che tuttora crede in lui. Il Paese non può rimanere appeso al passato, alle vicende di 20 anni che hanno paralizzato l’Italia.Non parliamo solo del Pdl, anche il Pd ha vissuto molto di anti-berlusconismo.Parliamo di tutti, ora bisogna guardare avanti. Per essere chiari, il Pdl non può dipendere ancora dal volere di Berlusconi, se passo indietro deve essere non deve essere per finta.Il governo deve andare avanti, quindi. Ma a che condizioni?Non a tutti costi, in questo sono lettiana. Deve poter fare quelle riforme imprescindibili che ormai conosciamo tutti, ma che non si riesce mai a fare. Parlo della riforma elettorale, innanzitutto. E poi le riforme economiche, non più rinviabili. Al governo dico che serve più coraggio nelle riforme, anche nei rapporti con le autonomie, ad esempio riducendo la morsa del patto di stabilità che non ci consente di reagire alla crisi. Le larghe intese hanno senso solo se producono questi risultati.I deputati del Pdl però minacciano dimissioni. E chiederanno ufficialmente la grazia a Napolitano.Berlusconi non può diventare la vittima di un sistema. Sa bene quello che deve fare e non può tirare a lungo questa situazione. Il Paese non può a lungo dipendere dalle sue vicende, non resisterebbe a lungo.E la richiesta a Napolitano.Non credo sia il caso di chiamare in causa il Quirinale, e certamente non sarò io a dare consigli al capo dello Stato. Credo solo, ripeto, che sarebbe giusto, normale prima ancora che responsabile, evitare di tenere in ostaggio un Paese intero in questo modo.
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