martedì 22 aprile 2014
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Il Cupla (Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo che rappresenta oltre cinque milioni di pensionati) ricorda come il Def 2014 preveda una spesa sanitaria, per i prossimi anni, più bassa rispetto quella del 2013 nonostante le ripetute assicurazioni del presidente del Consiglio."Rispetto al piano dei trasferimenti alla sanità, preoccupano non poco le dichiarazioni rilasciate dal ministro Padoan a margine del Consiglio dei ministri di venerdì scorso: 'Non ci sono tagli specifici, ma è anche vero che le Regioni possono tagliare voci di spesa sanitaria per ridurre gli sprechi'. Siamo quindi di fronte a un semplice rimando di un'emergenza già denunciata. È bene ricordare sempre e comunque come la spesa sanitaria non è un bancomat  da cui si possono prelevare risorse per altri scopi. Al contrario saremmo di fronte a un tipico caso di 'finanza creativa' e sorge il dubbio - sulla base della prossima azione demandata  alle Regioni - se gli stessi 80 euro in busta paga possano tradursi in aumento di costi dei servizi non solo per gli stessi lavoratori beneficiati, ma anche per le altre categorie, compresi i pensionati". Il Cupla guarda con grande preoccupazione alla progressiva sottrazione di risorse e di mezzi al Welfare pubblico, che ormai dura da oltre un decennio e che ha comportato il ridimensionamento delle tutele pubbliche ed il contemporaneo aumento delle spese dirette a carico dei cittadini, con immancabili risvolti sulla possibilità di molte famiglie della fascia medio-bassa della popolazione di avere i mezzi per la cura e la salvaguardia della salute, che è un interesse pubblico sancito dalla Costituzione.
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