giovedì 25 agosto 2016
​Il Consiglio dei ministri prende le prime decisioni per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto e avviare la ricostruzione. Renzi: occorre cambiare mentalità sul fronte della prevenzione.
Stato di emergenza: 50 milioni e stop tasse
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Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza e lo stanziamento dei primi 50 milioni di euro per l'emergenza terremoto in Centro Italia. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi al termine della riunione, nel corso di una conferenza stampa. Inoltre, come conseguenza, il ministro Padoan firmerà un provvedimento che blocca il prelievo fiscale nelle zone colpite. Quello che è accaduto con il sima dell'Italia centrale "è sempre un momento che fai fatica ad accettare, prima di essere politici siamo essere umani", per questo "la condivisione del dolore e dell'emozione è la priorità". Ha detto Renzi nella conferenza, confessando che "la prima parola che viene in mente è di emozione profonda, di dolore per ciò che è accaduto". Ma, ha ricordato, abbiamo assistito anche a una "straordinaria reazione", e che a fronte a un "enorme bilancio di morti", 250 persone, c'è anche un numero di "estratti vivi, che è il più alto della storia degli ultimi terremoti, con 215 persone". Il premier ha così voluto ringraziare i volontari nei soccorsi, "la professionalità dei vigili fuoco e anche la bravura del cane Leo, che ha aiutato i soccorritori". Il dolore non deve però impedire di guardare avanti. "Dobbiamo pensare alla ricostruzione, abbiamo un impegno morale con le donne e uomini di quelle comunità", ha aggiunto Renzi: "La ricostruzione di quei borghi è priorità del governo e del Paese. Credo che l'Italia debba avere non solo una visione emergenziale, lo hanno detto tutti dopo certi eventi. Ora è il momento in cui tutti insieme, senza divisioni politiche, possiamo provare a fare un salto di qualità con un progetto che non sia limitato alle emergenze. Non basta essere all'avanguardia dell'emergenza, possiamo avere una visione per la 'casa Italia' che sia capace di affermare la cultura della prevenzione. Dobbiamo riuscire ad essere seri con noi stessi sulle bonifiche sul dissesto idrogeologico, sulle questioni infrastrutturali e su altri temi, dall'efficienza energetica alla diffusione della banda larga". "La nostra priorità è fare il più veloce possibile, non non vogliamo decidere per le popolazioni, e non vogliamo abbandonare i territori, decideremo insieme ai sindaci, per cercare di tenere le persone il più possibile nei loro luoghi", ha aggiunto Renzi, sottolineando che "sul tema dei fondi e della prevenzione bisogna fare una scommessa culturale, i soldi poi vanno spesi bene nel rispetto dei cittadini italiani, quanti soldi sono stati buttati via in passato e in questo senso il modello Anac può essere applicato anche nella ricostruzione".
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