venerdì 29 maggio 2015
​La commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi ha reso nota a due giorni dal voto la lista dei 16 nomi: tra loro anche quello del candidato Pd in Campania (e della moglie di Mastella).  EDITORIALE La pulizia della politica va fatta bene di Marco Olivetti
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È formata da 16 nomi la lista dei candidati "impresentabili" alle prossime regionali appena resa nota oggi dalla Commissione parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi, al termine dell'Ufficio di presidenza e della seduta plenaria della Commissione.

In realtà di nomi ne erano stati indicati 17, ma uno era stato inserito per errore. Immediata la protesta dell'interessato, Biagio Iacolare, vicepresidente uscente del Consiglio regionale della Campania, ricandidato nelle liste dell'Udc, che è riuscito a dimostrare che con questa lista non c'entra niente. "È finito un incubo, mi aspetto almeno le scuse", ha poi commentato dopo la sua cancellazione dalla lista della commissione Antimafia dei cosiddetti "impresentabili".

 I 16 nomi appartengono a candidati in due regioni. I quattro della Puglia resi noti due giorni fa: Giovanni Copertino (Forza Italia), Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Massimiliano Oggiano (Oltre con Fitto) e Enzo Palmisano (Movimento per Schittulli). E i 13 in Campania annunciati oggi, a soli due giorni dal voto, dalla presidente della Commissione Antimafia Rosi Bindi.Tra questi ultimi ci sono il candidato presidente del Pd Vincenzo De Luca, Antonio Ambrosio (Forza Italia), Luciano Passariello (Fratelli d’Italia), Sergio Nappi (Caldoro presidente), Fernando Errico (Ncd-Campania popolare), Alessandrina Lonardo (Forza Italia), Francesco Plaitano (Popolari per l’Italia), Antonio Scalzone (Popolari per l’Italia), Raffaele Viscardi (Popolari per l’Italia), Domenico Elefante (Centro democratico-Scelta civica), Carmela Grimaldi (Campania in rete) e Alberico Gambino (Meloni-Fratelli d’Italia-An). I quattro candidati della Puglia, come noto, sono Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Enzo Palmisamo (Movimento per Schittulli), Giovanni Copertino (Forza Italia) e Massimiliano Oggiano (Lista Oltre con Fitto).   Su De Luca l'Antimafia segnala che dagli atti trasmessi dal procuratore della Repubblica di Salerno risulta che pende un giudizio a carico di De Luca, nel procedimento per il reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con "condotta in corso" (e altri delitti, quali abuso d'ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere). La prossima udienza è fissata per il 23 giugno 2015. La procura di Salerno ha comunicato, con una nota del 25 maggio 2015, che l'imputato De Luca "ha rinunciato alla prescrizione relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso".Altro caso mediatico quello della moglie di Clemente Mastella, Alessandrina Lonardo, candidata con Forza Italia in Campania nella circoscrizione elettorale di Benevento. A carico di Lonardo vi èun procedimento della procura di Napoli, pendente in primo grado, in cui si ipotizza il reato di concussione, con udienza di rinvio fissata al 3 giugno prossimo. Nel certificato dei carichi pendenti viene indicata la concussione tentata e non consumata.La presidente Bindi ha spiegato che i nomi vengono dati l'ultimo giorno per "non entrare in competizione elettorale". E ha spiegato il perché dei tempi lunghi: "manca una banca dati nazionale su carichi pendentì e sono state vagliate circa 4 mila candidature". Immediata la polemica politica con il Pd in fibrillazione. "Dibattito autoreferenziale e lontano dalla realtà" l'ha definito (prima ancora che i nomi venissero resi pubblici) Renzi che è tornato a difendere De Luca "amministratore straordinario", denunciando "il tormentone intorno alla sua candidatura" ricordando che "lo hanno scelto gli elettori campani con le primarie" e che "il Pd crede che De Luca sarebbe un ottimo presidente". Il senatore di Ap Luigi Compagna ha chiesto l'intervento del presidente del Senato, Pietro Grasso, per impedire alla presidente dell'Antimafia Rosy Bindi di diffondere i nomi degli impresentabili. Ma Grasso ha precisato di non poterlo fare. Anche il ministro dell'Interno e leader Ncd, Angelino Alfano, invitava alla prudenza: "Andrei cauto sulle liste degli impresentabilì presentate a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale, perché i punti essenziali sono il rispetto della legge e la responsabilità dei partiti. Quando una legge permette a un cittadino di candidarsi anche se è inopportuno che si candidi, devono essere i partiti a scegliere, assumendosi il rischio di perdere voti a causa di quella candidatura". Su tutte le furie il candidato governatore che annuncia una battaglia legale. "Denuncio Rosy Bindi per diffamazione e la sfido a un pubblico dibattito per sbugiardarla". È la prima reazione a caldo di De Luca, dopo la pubblicazione delle liste degli impresentabili da partedella commissione Antimafia.Nel Pd è guerra aperta. "Bindi sta violando la Costituzione,allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendetteinterne di corrente partitica". Così su twitter il deputato PdErnesto Carbone. Concetto ribadito dal presidente del partito Matteo Orfini: "Dispiace che a rendersi protagonista di un gesto del genere sia Rosy Bindi, che evidentemente ha deciso di piegare le istituzioni ai propri obiettivo di battaglia interna al Partito Democratico".

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