lunedì 26 settembre 2016
​La decisione presa nel corso del Consiglio dei ministri.
LA SCHEDA Ecco i punti chiave della riforma costituzionale
Il referendum sulle riforme sarà il 4 dicembre
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​La data del referendum costituzionale sul ddl Boschi è stata decisa questa sera nel Consiglio dei ministri: sarà il 4 dicembre dalle 7 alle 23. Si è puntato quindi a una settimana in più rispetto alla data di cui si era parlato (il 27 novembre) per la campagna elettorale e per i lavori alla Camera sulla legge di bilancio. Renzi, che è anche segretario del Pd, aprirà la campagna per il 'sì' il 29 settembre all'Obihall di Firenze (ore 21). La scelta del teatro non è a caso visto che proprio lì l'8 dicembre 2013 Renzi festeggiò la sua elezione a segretario del Pd, prevalendo alle primarie su Gianni Cuperlo.
La e-news di Renzi: l'Italia può cambiare
"L'Italia, per me, ha bisogno di gente che propone, non di gente che urla. E questa Italia deve cambiare, non può rimanere ostaggio dei soliti noti, della solita palude che ha bloccato la crescita dell'ultimo ventennio. Ecco perché il referendum costituzionale (si voterà il 4 dicembre, dalle 7 alle 23) è fondamentale. E il risultato del referendum non dipende tanto da me, ma da tutti voi". Lo scrive il premier e segretario Pd Matteo Renzi, nella e-news ai suoi sostenitori."Nel merito la questione è semplice. Vogliamo superare il bicameralismo paritario sì o no? Vogliamo ridurre il numero dei parlamentari si o no? Vogliamo contenere i costi delle istituzioni si o no? Vogliamo cancellare il CNEL si o no? Vogliamo cambiare i rapporti Stato Regioni che tanti conflitti di competenza hanno causato in questi 15 anni si o no? Questo è il quesito referendario", spiega Renzi, "stabilito dalla Legge, non dal marketing".
 Tuttavia "potremmo ridurlo a un concetto più semplice. Vogliamo avere un Paese più stabile e più semplice o vogliamo tornare alle bicamerali D'Alema-Berlusconi o consegnarci a una strana forma di democrazia diretta in cui una srl di Milano controlla la democrazia interna di uno dei più grandi partiti del Paese e si lega ai propri amministratori da contratti privati con tanto di penali da pagare? La partita è tutta qui. Qui e ora". E chiamando i suoi sostenitori a "dareuna mano" perchè "ogni sforzo è importante, può persino essere decisivo", Renzi sottolinea: "La partita è adesso e non tornerà. Non ci sarà un'altra occasione. Sono certo che non la sprecheremo".
Le opposizioni e la campagna per il No 
Mentre il premier si dice ottimista sull'esito del referendum, il centrodestra si è compattato sul no. Molte le critiche per la scelta della data: la scelta di dicembre, a ridosso della festa dell'Immacolata Concezione, potrebbe ridurne l'affluenza. "Occorre una forte mobilitazione di tutti sul territorio per spiegare con dovizia di particolari perché questa riforma costituzionale è completamente sbagliata - dice Renato Schifani di Forza Italia -. Gli indecisi vanno convinti con intelligenza, smontando pezzo per pezzo e nel merito la propaganda di chi, sulle riforme come in politica economica, promette molto e mantiene nulla", conclude l'ex presidente del Senato.La battaglia si giocherà anche con Grillo che - al pari della sindaca di Roma Raggi - ha lanciato l'affondo contro Renzi: "Il no al referendum sarà la sua fine". "Ora conosciamo la data di scadenza di questo governo" ha ironizzatoGiorgia Meloni, mentre Massimo D'Alema ha detto che la vittoriadel "no" darà "una 'sveglià a un premier troppo arrogante".
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