lunedì 23 febbraio 2015
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Le prime reazioni dei sindacati sono negative, prennunciate dalla contestazione, sia pure misurata, di un gruppo di docenti che ha partecipayo all'evento del Pd sulla riforma della scuola in occasione del primo compleanno del governo Renzi. Non usa giri di paroleil segretario generale della Cisl scuola Francesco Scrinna: «Ogni giorno che passa appare sempre più chiaro che la proposta del governo sulla scuola è una colossale presa in giro. Nessuna soluzione vera per i precari: un premier illusionista vuol far credere che li assumerà tutti, in realtà decine di migliaia rischiano di perdere il lavoro che svolgono, precariamente, da anni. Per loro sarà proprio vero che se la scuola cambia, cambierà la loro vita: sicuramente non in meglio». Critiche anche dall’Usb, che fa sapere che un nutrito gruppo di insegnanti di ruolo e precari che si erano dati appuntamento per contestare Renzi sono stati identificati dalla polizia: «Sono ormai quotidiane le iniziative repressive - afferma il sindacato - nei confronti di chiunque osi contestare Renzi e le sue iniziative di smantellamento di tutto ciò che è pubblico, scuola in testa. Chiamiamo tutti alla massima mobilitazione per rompere con questo clima repressivo e respingere i provvedimenti del governo come il Jobs Act, la riforma della scuola e quella della pubblica amministrazione». Per l’Anief la presentazione è stata a dir poco «deludente»: «Le parti che tutto il personale e gli studenti attendevano non sono state, infatti, affrontate, lasciando intatte perplessità e limiti». Per la Cgil la presentazione di domenica è stata la «solita retorica e nessun impegno concreto», mentre la Uil con Massimo Di Menna sentenzia: «Titoli e buone intenzioni con un grande buco nero, neanche un euro per riconoscere impegno e professionalità degli insegnanti e del personale. Ancora una volta la gratificazione sociale non è altro che una pacca sulle spalle». Commenti a dir poco sferzanti anche dalla Gilda che parla di "una kermesse di slogan e propostiti apparentemente validi" e chiede a Renzi di passare dalle parole ai fatti. Anche sul fronte politico non mancano le critiche. Se la Lega mette l'accento, come al solito, "sull'integrazione culturale e linguistica degli studenti figli di immigrati" considerato il peggiore di tutti i mali e sulle assunzioni a pioggie e chiede invece (con il suo segretario Matteo Salvini) concorsi su base regionale e vera meritocrazia, il Movimento Cinque stelle accusa il governo di illudere i precari con false promesse e dopo sei mesi di annunci di lanciare la proposta (con un'espressione coniata dal ministro Giannini) di un "Jobs act contro il precariato scolastico" che non farebbe altro che peggiorare la situazione dei tanti insegnanti senza un posto fisso.
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