giovedì 26 marzo 2015
A Palazzo Madama si sta esaminando la delega alla Pubblica amministrazione. Ecco i primi emendamenti che hanno ricevuto via libera.
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L’annosa vicenda delle partecipate pubbliche è arrivata in discussione in commissione Affari Costituzionali al Senato, dove si sta esaminando la delega alla Pubblica amministrazione. Ecco i primi emendamenti che hanno ricevuto via libera. Razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche, con la definizione di limiti per la costituzione di società, l'assunzione e il mantenimento di partecipazioni societarie. È quanto prevede l'emendamento del relatore alla delega P.A, che ha avuto l'ok della commissione Affari Costituzionali al Senato. Possibilità di piani di rientro per le società con bilanci in disavanzo, con eventuale commissariamento. Lo stabilisce un emendamento, alla delega P.A, sul riordino delle partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni, anch'esso approvato in commissione. Il governo viene delegato a definire con precisione il regime delle responsabilità che gravano in capo agli amministratori (come sindaci o presidenti di regione) e ai dipendenti di società partecipate. Lo stabilisce un emendamento del relatore alla delega P.A, che ha avuto voto favorevole "Non partiamo da un numero, ma ci sarà una drastica riduzione delle partecipate, andremo a vedere che cosa fanno, i bilanci, gli indicatori di risultato, in base a criteri di economicità ed efficienza". Così il ministro della P.A, Marianna Madia, parlando del riordino delle partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni al voto in commissione Affari Costituzionali al Senato. Anche Confindustria si è detta favorevole. La riforma della pubblica amministrazione e in particolare il DDL Madia, "rappresentano una condizione indispensabile per creare un ambiente favorevole alla crescita delle imprese nazionali e all'attrazione degli investitori esteri", ha speigato il vicepresidente di Confindustria Gaetano Maccaferri con delega su semplificazione e ambiente nel corso della Giunta di Confindustria. "Mi auguro pertanto questa, per dirla con le parole di Renzi, sia la volta buona - ha dichiarato la capogruppo di Area Popolare (Ncd-Udc) Nunzia De Girolamo -. Recuperiamo risorse dal ridimensionamento di questi carrozzoni e mettiamole a disposizione, ad esempio, del comparto sicurezza". "Sono molte le occasioni in cui il premier ha utilizzato la decretazione d'urgenza come nel caso delle banche popolari, mi sfugge perché - spiega ancora De Girolamo - non possiamo farlo anche per l'abolizione delle Partecipate evitando, magari che, per fare cassa, le uniche operazioni di privatizzazione siano la vendita delle azioni di Eni ed Enel".
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