sabato 25 agosto 2012
​In arrivo nuove liberalizzazioni: si parte da poste, cultura e sanità. Per i terremotati dell'Emilia, stop alle tasse fino al 30 novembre. Fissati anche impegni per riduzioni fiscali a imprese e famiglie, ma vincolati a maggiori risorse disponibili nel 2013. Mario Monti detta le linee guida per un piano che porti il governo sino a fine legislatura.
Macchine e patacche di Marco Girardo
Monti e Visco, focus su mercati e spread
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​«Non ci rimane molto tempo, serve uno sforzo collettivo per raggiungere quanti più obiettivi possibili. Non possiamo perderci in chiacchiere, la congiuntura economico-finanziaria è ancora pesante ma spetta anche a noi provare ad invertirla». Alle 12, dopo aver sbrigato i provvedimenti urgenti - compresa la proroga al 30 novembre delle esenzioni fiscali per le zone terremotate - Mario Monti prende la parola a lancia la volata finale del governo dei professori. Un rettilineo stretto e lungo segnato da una sola parola: crescita. Obiettivo per il quale, spinge il premier, occorre «una mobilitazione generale di tutte le energie».Il Cdm monotematico sullo sviluppo dura 500 minuti. Un nuovo record. Ma è subito significativo che dopo Monti prenda la parola il ministro dell’Economia Vittorio Grilli. Con un messaggio chiaro, inequivocabile: «Il primo impegno sono il reperimento delle risorse per annullare l’aumento Iva, la legge di stabilità e il pareggio di bilancio. Potremo ragionare su progetti più ambiziosi nel 2013, quando avremo un quadro più sicuro delle risorse disponibili». È l’ultima parola dopo giorni in cui diversi ministri si erano prodigati in proposte e annunci sul fisco per le imprese e i lavoratori. Dopo Grilli tocca al ministro dello Sviluppo Corrado Passera, e si entra nel vivo degli impegni del governo da qui alla fine del mandato: in primis agenda digitale e innovazione tecnologica, sostegno alle start up (specie giovanili), semplificazioni burocratiche, sblocco delle infrastrutture, piano energetico, green economy. Nel lungo documento consegnato da Palazzo Chigi alla fine della riunione, contenente le proposte presentate nel corso del Cdm dai singoli ministri, ci sono anche le agevolazioni fiscali "sperimentali" annunciate da Fornero per le imprese che investono in capitale umano e la defiscalizzazione delle opere pubbliche su cui si è speso il viceministro alle Infrastrutture Ciaccia. Ma appare chiaro a tutti che le misure più onerose non saranno le prime ad essere varate.Conclusi i lavori è il ministro che ha in mano il dossier, Passera, a presentarne gli esiti alla stampa: «È stata una giornata concreta, con i prossimi provvedimenti realizzeremo quasi tutto quanto promesso lo scorso dicembre. Scontri con Grilli? No, rigore e crescita vanno insieme, con lui troviamo sempre una soluzione». Di frizioni esplicite, dunque, non ce ne sarebbero state. Anche perché il livello "seminariale" del Cdm non ha permesso di entrare nelle cifre.Tra le intenzioni dell’esecutivo c’è il recepimento anticipato (entro fine novembre) della direttiva europea che impone di pagare i fornitori entro 30 giorni. Per ferrea volontà di Monti e Catricalà, inoltre, si riaprirà il dossier liberalizzazioni su capitoli nuovi come Poste, beni culturali e sanità. L’intenzione è di agire attraverso l’attesa legge-concorrenza. Il capitolo-giustizia si compone di una disciplina contro le lobby, dell’approvazione in tempi rapidi del ddl anticorruzione e dell’introduzione del processo telematico (si prevede anche un reclutamento straordinario presso la Cassazione e le Corti d’appello per smaltire l’arretrato civile). Nessun accenno ad una legge contro il conflitto d’interesse. Confermate invece le missioni militari internazionali e la volontà di adeguare le nuove regole del mercato del lavoro privato con quello statale.Sul fronte del reperimento delle risorse, gli assi sono la spending review 2, i tagli al pubblico impiego, le dismissioni del patrimonio pubblico e lo sfoltimento delle detrazioni e deduzioni fiscali, perseguendo (si promette) l’obiettivo di premiare con tasse meno pesanti la natalità e le famiglie numerose. Ora tutto attende di essere tradotto in provvedimenti concreti.Social card nel 2013 e revisione degli sgravi pro-natalitàIl rifinanziamento per il 2013 della "social card" a sostegno delle famiglie in disagio economico, è tra le principali misure previste dal governo Monti. Si punta anche a riformare l’Isee ed a rivedere le detrazioni fiscali a vantaggio della famiglia, promuovendo la natalità. È poi in programma un miglioramento della qualità della spesa sociale, attraverso il completamento del sistema informativo nazionale sulle prestazioni sociali. In agenda anche sostegni per l’imprenditorialità giovanile e azioni di contrasto delle violenze contro le donne e a favore della cultura della "non discriminazione".Ok a defiscalizzazione delle opere e procedura unicaÈ nel pacchetto per la crescita sostenibile il rilancio delle infrastrutture, con il via libera a 35 miliardi di euro del Cipe per cento grandi opere e la defiscalizzazione completa per le aziende, unita ad una procedura autorizzativa unica per la realizzazione degli interventi di interesse nazionale. Ma a far tirare un sospiro di sollievo sarà anche l’anticipo del recepimento della direttiva europea sul pagamento alle aziende e le norme per favorire lo start up di società innovative anche nel settore agroindustriale.Le lobby saranno regolate. Si punta sul processo telematicoAl taglio delle sedi giudiziarie, si aggiunge l’istituzione del tribunale per le imprese con l’obiettivo di ridurre i tempi della giustizia civile e il potenziamento del processo telematico. Ma è allo studio anche una disciplina di regolamentazione delle attività delle lobbying e un ddl in materia di fallimenti aziendali. In più si sta valutando la possibilità di forme straordinarie di reclutamento per la Cassazione e le Corti d’Appello per ridurre l’arretrato civile pendente, in particolare al Sud dove sono più lunghi i tempi dei processi.
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