giovedì 27 novembre 2014
​Artini e Pinna messi sotto accusa dal leader per essersi tenuti lo stipendio: è Grillo a violare le regole. In tanti li difendono, ma alcuni colleghi del movimento li vorrebbero fuori.
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È scontro aperto nel Movimento 5 Stelle sul sondaggio lanciato dal sito di Beppe Grillo per espellere i deputati Paola Pinna e Massimo Artini, rei di non aver restituito né rendicontato il proprio stipendio da parlamentari come prevede il codice di comportamento pentastellato: da un lato un nutrito gruppo di parlamentari che difende a spada tratta i colleghi 'imputatì, dall'altro i falchi che ritengono i due già fuori dal movimento. E così, a pochi giorni dalle polemiche sul risultato elettorale alle regionali, una nuova battaglia a 5 stelle si consuma pubblicamente sui social dove i difensori di Artini e Pinna hanno lanciato l'hashtag #Beppequestavoltanoncisto. Uno dei commenti più duri all'iniziativa di Grillo è di Federico Pizzarotti: "Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo. Non ho sacrificato parte della mia vita per vedere accadere tutto questo", scrive il sindaco di Parma, su twitter. Per la deputata Eleonora Bechis "il blog viola il regolamento" perché, come ricorda un altro deputato - Samuele Segoni - in un lungo e agguerrito post su facebook in cui parla di "esecuzione sommaria", "il regolamento parla chiaro: per l'espulsone sono previsti tre passaggi: 1) richiesta da parte di un gruppo di parlamentari; 2) votazione dell'assemblea del gruppo parlamentare; 3) ratifica della rete". Walter Rizzetto, Gessica Rostellato, Tiziana Ciprini, Marco Baldessarre, Patrizia Terzoni sono gli altri deputati che si fanno sentire a difesa di Artini e Pinna. I due si difendono anche in prima persona spiegando che i loro rendiconti e i loro bonifici sono disponibili sui siti personali: "Quanto apparso sul blog è falso. Per non parlare di quella che è una vera e propria sospensione dello stato di diritto. Il sondaggio sull'espulsione è una violazione delle regole perchè non passa dall'assemblea, perchè si danno informazioni false e perché c'è solo una versione", scrive Pinna su facebook facendo sapere che oltre ad aver "versato la parte prevista dal codice di comportamento al Fondo di garanzia per le PMI" ha dato "i risparmi sui rimborsi forfetari di soggiorno a Roma alla Caritas". Per Artini "è evidente che chi dovrebbe assumere, esclusivamente, il ruolo di 'fornitore di servizi informaticì, oggi si diletta a pronunciare editti privi di ogni fondamento e irrispettosi della dignità di ogni singola persona, sia essa attribuita a un cittadino o a un cittadino portavoce". "Mi sono rotta la palle del buonismo", scrive su facebook Paola Carinelli secondo la quale "da tempo queste due persone non sono più del M5S. Altrove sarebbero state sbattute fuori con una firma, da noi decidono gli iscritti". Vito Petrocelli, senatore M5S, li definisce "turisti per caso": "Ce ne sono ancora tanti tra gli eletti e tra i cosiddetti attivisti del M5S. La porta è lì, pronta". E Laura Castelli ricorda che "sono mesi che ai 2 colleghi viene chiesto di restituire. Riunioni su riunioni con il capogruppo. Niente...Beh...".
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