giovedì 17 aprile 2014
Chiuse ieri in serata le candidature, tra battaglie e veleni. Forte presenza femminile nel Pd e in Forza Italia. Pochi i nomi a effetto per la corsa al Parlamento di Strasburgo.
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Le liste di Forza Italia si chiudono con candidati che rispecchiano gli umori neri di Silvio Berlusconi. Fi replica con una presenza massiccia di donne (ben 30 su 73) alle 5 capolista renziane, ma all’ex premier non basta. Chiuso in via del Plebiscito, ormai condannato a scontare le restrizioni impostegli, Berlusconi cerca le parole per presentare la sua squadra alla stampa, oggi, a piazza in Lucina, prima di ripartire per Milano, dove è costretto a restare dal venerdì al lunedì, secondo la sentenza. Quei nomi, gli fanno notare i suoi, sono deboli. Troppo, gli fa presente anche la sua fidanzata Francesca Pascale. E – come sempre – sono frutto di trattative avvelenate, nelle singole circoscrizioni, dove la tensione sale alle stelle tra gli esponenti del cosiddetto "cerchio magico" e la vecchia guardia.Il Cavaliere disarcionato cerca le parole per aprire una campagna elettorale ben diversa dalle precedenti, in cui per la prima volta non potrà attaccare la magistratura. Intanto gli arrivano gli echi dei capannelli dei suoi che, in Transatlantico, confrontano sondaggi e timori: vedono Fi scavalcata dal Pd, ma anche dal Movimento di Grillo. C’è chi teme che si scenda sotto il 20%, chi parla degli azzurri al 15 come terzo partito dopo i 5 Stelle. Ben lontano diventa quel 26% delle ultime Europee, quando ancora non si erano consumate le scissioni con Fini e con Alfano. E le tensioni arrivano anche dalle regioni dove le battaglie sono state più aspre. Giovanni Toti non è per nulla soddisfatto della presenza di Cirio nelle liste piemontesi. E una vera e propria guerra si è consumata in Sicilia, dove è dovuto intervenire lo stesso Berlusconi per salvare la corsa di Gianfranco Miccichè, che guiderà le liste delle Isole.Tra le novità resta solo il volto tv di Alessandro Cecchi Paone nella circoscrizione Sud e il ritorno di Paolo Guzzanti. Fuori l’ex ministro Claudio Scajola, confermato invece Clemente Mastella. Al Nord Est dietro alla capolista Elisabetta Gardini ci sarà Simone Furlan, mentre al Centro è straconfermato Antonio Tajani. Nella guerra notturna, in cui Denis Verdini viene accusato di aver comandato abbondantemente i giochi, assume una sua rilevanza la vittoria di Raffaele Fitto capolista al Sud.Tra gli assenti eccellenti Sergio Berlato. Chiamato in causa, invece, l’ex portiere di Fiorentina e Milan ed ex campione del mondo Giovanni Galli. In lista anche le imprenditrici Daniela Garofalo e Antonella Chiavacci e il deputato sardo Salvatore Cicu. Oltre al direttore della Compagnia delle Opere di Lecco Dionigi Gianola e all’ex coordinatore azzurro della Lombardia, Mario Mantovani. Nel Nord-Est, tra i nomi nuovi Gianpiero Samorì, l’imprenditore Mattia Malgara e il chirurgo estetico Paolo Gottarelli. E ancora l’ex missino Domenico Gramazio, Luciano Ciocchetti, ex Udc poi confluito in Forza Italia, la senatrice azzurra Alessandra Mussolini e Adriano Redler, preside di Medicina alla Sapienza di Roma.
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