mercoledì 11 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI

​ "Questa è una legge all'insegna della ipocrisia consapevole: si legge 'unioni civili' ma è un matrimonio". Lo ha detto nell'Aula della Camera Eugenia Roccella del gruppo Misto in dichiarazione di voto sul ddl unioni civili, che definisce come "una legge contro il Paese e contro il Parlamento". "Non possiamo che ribadire il nostro no a una legge che non assicura diritti ma serve solo a smontare la famiglia e per ridurre il figlio ad un oggetto reperibile sul mercato", ha concluso, ammonendo che "la battaglia non è finita, da oggi la portiamo fuori dal Palazzo" con la richiesta di referendum.  "La decisione di porre la fiducia su un tema così delicato e che incide molto nella società e sulla vita dei cittadini è apparsa fuori dalla storia democratica del nostro Paese che su questioni così rilevanti, sin dallaCarta costituzionale, ha sempre cercato un dialogo, un confronto anche duro tra le tante componenti della società. In buona sostanza, chi ha scritto la Costituzione aveva in mente un mondo più grande". Lo ha dichiarato il presidente dell'Ainc, Associazione italiana notai cattolici, Roberto Dante Cogliandro."Fin dall'inizio il Forum ha dichiarato la sua contrarietà a questa legge sulle unioni civili perché non tiene conto del Paese reale, dei milioni di famiglie che incontriamo ogni giorno e che non solo faticano ad arrivarealla fine del mese, ma che in Italia hanno smesso di credere nel futuro". Queste le parole di Gianluigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle famiglie, commentando il voto di fiducia alla Camera per l'approvazione della legge sulle unioni civili."Che si tratti di un provvedimento ideologico - ha proseguito - lo dimostra il fatto che sia stato votato con la fiducia sia al Senato che alla Camera e che in questi mesi abbia spaccato il Paese invece che unirlo. È il colmo vedere tanta determinazione per una legge che riguarda poche migliaia di persone e, al contrario, tanta pigrizia sulle richiestelegittime delle famiglie italiane costrette ad emigrare per sopravvivere."Questa legge equipara di fatto le unioni civili al matrimonio, con ciò violando l'articolo 29 della nostra Costituzione. Ci appelliamo dunque al Presidente Mattarella perchè, sollevando dubbi di costituzionalità, chieda alle Camere un più attento riesame dell'intera legge. Il Forum - conclude De Palo - festeggerà quando le famiglie italiane vedranno riconosciuto il proprio diritto di vivere (e non sopravvivere) in questo Paese". "Monsignor Galantino ha ragione. La fiducia sulle unioni civili è sicuramente una sconfitta per tutti”. Ad affermarlo è il presidente dell’A.Ge.S.C. Roberto Gontero. “Al di là del mancato rispetto degli elettori, che hanno espresso rappresentanti che non vengono tenuti in alcun conto dal Governo, siamo fermamente convinti che le unioni civili siano matrimoni sotto falso nome – prosegue Gontero – e il matrimonio genera dei figli. Quindi porre la fiducia sulla questione significa spalancare la porta alla stepchild adoption, e da qui all’utero in affitto il passo è breve. Anzi questo ddl rappresenta lo sdoganamento definitivo di una pratica aberrante, peraltro già nei fatti esistente grazie alle sentenze della magistratura”. Stroncatura totale, quindi, da parte dei genitori di scuola cattolica, di quella che definiscono come una deriva autoritaria dell’esecutivo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: