martedì 15 marzo 2016
​Alla Camera inizia oggi il dibattito parlamentare sul ddl che rappresenta una delle eredità di Expo 2015. Il ministro Martina: obiettivo recuperare un milione di tonnellate di alimenti.
Spreco alimentare, una legge per fermarlo
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La legge contro gli sprechi alimentari che va in votazione da oggi alla Camera "rappresenta una delle eredità dirette di Expo Milano 2015. Finalmente l'Italia si potrà dotare di una norma che rafforza il lavoro di contrasto a un fenomeno che solo da noi vale più di 12 miliardi di euro all'anno". Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina commenta la nuova legge che ha l'obiettivo di far crescere la consapevolezza nei consumatori rispetto alle abitudini alimentari, e a semplificare le donazioni per le aziende e per la prima volta anche per l'agricoltura si disegna un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti. Sotto questo versante l'Italia rappresenta già una buona pratica a livello internazionale: ogni anno vengono recuperate 550mila tonnellate di eccedenza in tutta la filiera. Nel 2016 l'obiettivo è arrivare a 1 milione annuncia il ministro.    "Il nostro piano "SprecoZero" - continua Martina - va avanti con le misure della nuova legge e con l'intervento che abbiamo già fatto con la Stabilità, dove abbiamo reso per le imprese più conveniente donare che sprecare cibo. È importante anche che la legge riconosca e rafforzi l'impegno del "Tavolo indigenti" che da oltre due anni lavora al Mipaaf mettendo insieme enti caritativi, industria, grande distribuzione e organizzazioni agricole". Nel mondo un terzo della produzione di cibo viene sprecata. "Si tratta di una delle piaghe più forti - conclude il ministro Martina - contro cui combattere per affermare davvero e concretamente il diritto al cibo come diritto universale, per contribuire a raggiungere l'obiettivo Famezero al 2030 sancito dalla Carta di Milano e dai nuovi Obiettivi del millennio dell'Onu. L'Italia, anche con la nuova norma, è pronta a fare la sua parte".
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