giovedì 17 marzo 2016
​Alfano: stiamo lavorando a norma che consenta l'uso della forza per l'identificazione degli immigrati, sarà contenuta in legge sugli hotspot.
Impronte digitali, giro di vite del governo
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​Il Governo lavora ad una norma che consenta l'uso della forza per il prelievo delle impronte ed il fotosegnalamento dei migranti. Un tema imposto dalla Ue che da tempo accusa l'Italia di non fare abbastanza per identificare gli immigrati in arrivo ma che è destinato ad aprire un aspro dibattito politico. "Stiamo lavorando - ha fatto sapere ieri il ministro dell'Interno, Angelino Alfano - a una ipotesi articolata che riguarda diversi aspetti, compreso quello dell'uso della forza nei confronti di coloro che si rifiutano di sottoporsi al fotosegnalamento che è obbligatorio per il nostro ordinamento e per quello europeo. Stiamo valutando dove inserirla". I dati più recenti del Viminale indicano che in molti ancora sfuggono alla registrazione: sui 140mila stranieri sbarcati nei primi dieci mesi del 2015, 40mila hanno rifiutato di sottoporsi alle procedure, soprattutto siriani ed eritrei che vogliono richiedere asilo in altri Paesi dell’Unione, come Germania e Svezia. Succede così che rifiutano foto e impronte e gli agenti non hanno – allo stato della normativa attuale – mezzi per forzarli all’identificazione. La chiusura della rotta balcanica potrebbe spingere le migliaia di persone che fuggono dalla Siria a scegliere di nuovo la rotta libica, come avvenne nel 2014. Una situazione che obbliga l'Italia a studiare una serie di contromosse. Al momento, dicono al Viminale, non c'è emergenza, nonostante nelle strutture del sistema d'assistenza siano ospitate 107 mila persone e circa 10mila minori. Ma è evidente che se il flusso dalla Libia dovesse diventare più imponente, non basteranno i circa duemila posti ancora a disposizione e si dovrà ricorrere ad una nuova circolare per reperire ulteriori sistemazioni. Per ora, dunque, si lavora su altri fronti. Il primo è quello legislativo. In Cdm arriverà infatti nei prossimi giorni una norma che regoli "l'uso della forza nelle operazioni di fotosegnalamento e nella rivelazione delle impronte digitali di stranieri e di cittadini italiani". La misura, ha spiegato con una comunicazione interna il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sarà contenuta in un provvedimento sugli hotspot che mira a "disciplinare il soccorso, la prima assistenza, l'identificazione nonché il rilevamento fotodattiloscopico e segnaletico, anche forzoso, dei migranti". In particolare la norma, "sarà inserita nello schema di disegno di legge recante disposizioni in materia di protezione internazionale, in avanzato stato di predisposizione".    L'altro fronte su cui si lavora è quello per evitare che si apra la rotta che dall'Albania porti in Puglia le migliaia di migranti bloccati al confine tra Grecia e Macedonia. Pochi giorni fa Alfano ha incontrato il suo omologo albanese ed è probabile che entro fine mese andrà a Tirana, per definire una serie di accordi.
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