sabato 30 agosto 2014
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​Una decisa "spinta" alla realizzazione di alcune grandi opere, una delega al governo per semplificare gli appalti e nuove regole anche per estendere «il perimetro d’azione» della Cassa depositi e prestiti e una serie di semplificazioni a favore dei cittadini. Ma anche il rinvio di alcune misure fra le più attese, come la proroga dell’ecobonus (vedi sopra) e soprattutto il taglio delle società municipalizzate: se ne riparla nella Legge di stabilità. Il sofferto via libera al decreto "Sblocca-Italia", cardine del primo Cdm dopo la pausa estiva, è arrivato dopo due ore e mezzo di riunione con questi contenuti. E dopo aver superato la battaglia sulle coperture: l’ok finale è giunto dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, per il quale il provvedimento «è a impatto zero sulla finanza pubblica», ma non nel senso - ha precisato - «che non ci sono risorse».Il fatto è che, come previsto, nel pacchetto uscito da Palazzo Chigi non ci sono grandi misure di spesa. Molte misure sono di sburocratizzazione, mentre la quasi totalità delle infrastrutture interessate erano già finanziate ma "ferme". È il caso dell’Alta velocità ferroviaria Napoli-Bari, che «dovrà aprire i cantieri, non solo essere appaltata» (come ha espressamente precisato in conferenza stampa Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture) entro il 1° novembre 2015 invece che nel gennaio 2018, e del collegamento ferroviario Palermo-Catania-Messina, con l’ad di Ferrovie Elia che assume i poteri di commissario straordinario; e poi degli interventi in 6 aeroporti principali. Nuovi fondi, fino a 3,8 miliardi di euro (prelevati dal "fondo revoche" e da quello di coesione e sviluppo), sono previsti invece per altre opere, che dovranno divenire cantierabili secondo un calendario che prevede 3 tappe: entro il 31 dicembre 2014 (come la 1° tratta della metro C a Roma e il Passante ferroviario di Torino), il 30 giugno 2015 (il tunnel del Brennero) e il 31 agosto (metro di Torino e tramvia di Firenze). E il commissariamento è previsto anche per Bagnoli.Più tempo per le municipalizzate. Non c’è però, alla fine, uno degli interventi più attesi. Dopo il lungo tira e molla su quali strade battere per aprire il capitale delle partecipate (sovente fonte di sprechi, come dimostrato dal dossier Cottarelli) ai privati, il sottosegretario Graziano Delrio ha annunciato che la materia sarà affrontata «in modo organico» a ottobre, nella Stabilità. Un rinvio che ha provocato il malumore di Scelta civica.Sì a sgravio fiscale per chi compra casa e l’affitta. Malgrado il testo sia stato asciugato ("solo" 50 articoli) rispetto alle bozze dei giorni scorsi, è ricco comunque il pacchetto "casa-edilizia": si va da sburocratizzazioni e semplificazioni (come la norma sull’overdesign, per adeguarsi alle norme europee) agli incentivi per rilanciare il mercato immobiliare (con lo sgravio fiscale - del 20%? –  per chi compra casa e la affitta a canone concordato). Ma la norma «più importante», secondo lo stesso Lupi, è la semplificazione per le ristrutturazioni: con l’entrata in vigore del decreto, per abbattere tramezzi o creare nuove stanze basterà infatti una «semplice comunicazione al Comune» al posto dell’autorizzazione per cominciare i lavori.Appalti pubblici. Arriverà con un disegno di legge delega la riforma del codice degli appalti che seguirà il principio, ha spiegato il premier Matteo Renzi, che «ciò che è consentito in Europa sarà consentito anche in Italia».Più poteri a Palazzo Chigi su fondi Ue. Al premier è affidato un «potere sostitutivo» sul loro tempestivo utilizzo, insieme a «poteri di monitoraggio» per accertare il rispetto dei tempi programmati.La "nuova" Cdp. Arriva anche un ampliamento del margine di azione della Cassa depositi e prestiti, che «a questo punto è dotata di regole come quelle degli altri Paesi europei», ha spiegato sempre Renzi. L’intervento su Cdp rientra tra i capitoli per stimolare gli investimenti che sono, ha chiarito Padoan, «la debolezza principale» del Paese, come dimostrano gli ultimi dati ancora negativi sul Pil che hanno registrato una leggera ripresa dei consumi, ma il segno meno al capitolo investimenti. Cambiare le regole, ha sottolineato il ministro, non è irrilevante, come dimostra il successo dei mini-bond (1 miliardo di sottoscrizioni in due mesi dopo l’intervento con il dl competitività). Per questo nello "Sblocca-Italia" ci sono anche nuove misure per la finanza finalizzate alla crescita, in particolare facilitare l’emissione dei project bond; e si punta poi a facilitare l’attività delle società immobiliari quotate, «anche per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico».Banda larga. Per indurre gli operatori a investire nelle cosiddette aree "a fallimento di mercato" (dove l’Italia è in maggiore ritardo), scatta un credito d’imposta del 30% su Ires e Irap.
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