sabato 10 novembre 2012
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​«Attenti, con l’idea di non far vincere nessuno per favorire una grande coalizione rischiamo solo una grande ammucchiata, incapace di dare al Paese il governo di cui ha bisogno». Roberto D’Alimonte è intestatario di un’idea di mediazione che in queste ore potrebbe smuovere l’ennesimo muro contro muro sulla legge elettorale. La proposta, lanciata sul Sole24ore dal politologo e docente della Luiss inizia a fare proseliti. Ma lui resta pessimista.Lei propone di abbassare la soglia minima per il premio di maggioranza dal 42.5 al 40. Perché?Per renderla almeno teoricamente raggiungibile, onde creare un interesse ad aggregarsi per tentare di superarlo. Ma il punto non è neanche quello, è che cosa accade "sotto".Che cosa accade se la soglia non viene raggiunta...Appunto. Perché credo che anche il 40 che propongo sarebbe una soglia difficile da raggiungere, finché Grillo è a questi livelli percentuali. Ed allora la vera domanda è che cosa fare nell’ipotesi praticamente certa che non la si raggiunga.Nel Pd aprono Ceccanti e D’Alema. Anche Bersani sembra possibilista sul suo "lodo".Ho visto. Ma il problema sono Pdl, Udc e Lega. Che per ragioni diverse, dietro lo specchietto per le allodole del 42,5 per cento che sanno essere irraggiungibile, vogliono solo il propozionale puro e le liste bloccate.Dicono però che senza un vincitore dalle urne nascerà il Monti bis.Ecco, io mi rivolgo proprio a chi pensa questo. È una prospettiva sbagliata. Le grandi coalizioni nascono su due grandi partiti che accettano di collaborare per il bene comune. Altrimenti c’è solo frammentazione e ingovernabilità. E poi, guardiamo i fatti. In Francia i socialisti governano con il 29 per cento dei consensi, in Gran Bretagna il terzo governo Blair nacque con il 35 per cento dei voti e nessuno se ne scandalizzò. E anche in Germania, i perni della grande coalizione sono i due grandi partiti, non i partitini, che anzi ne sono fuori.Tradotto: in Italia?La mia proposta da un lato indica una soglia, un po’ più abbordabile, per far scattare il premio di governabilità (assicurando il 54 per cento a chi supera il 40) ma soprattutto non manca di dare comunque un premio sostanzioso (io propongo il 10) al partito o coalizione che risulti vincitore "relativo". Che farà così da perno della successiva alleanzaÈ quello che gli altri non vogliono concedere al Pd.Ma così anche il centrodestra perde la sua sfida. In Italia c’è bisogno che nasca il Partito Popolare Europeo, per il bene del Paese. Ma questo non nascerà se non forniamo un vero incentivo ad aggregarsi. Resteranno più partiti e partitini nel campo dei moderati. Chi fra loro, mi chiedo, ha questo interesse? Nessuno.Dunque, è ottimista?Al contrario, sono pessimista. temo che ci si accordi su un proporzionale puro con le preferenze. E il colpo finale lo darebbe l’aula, con il voto segreto, bocciando come io prevedo, le preferenze che questi parlamentari "nominati" non vogliono. E il proporzionale puro con liste bloccate sarebbe il peggio del peggio.Peggio del Porcellum?Peggio, molto peggio. Se possibile.
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