mercoledì 3 febbraio 2016
​Il ministro dell'Interno: senza la stepchild adoption consenso largo. Ma i grillini ribattono: nessuna modifica o noi non votiamo la legge. Accordo bipartisan per una riduzione degli emendamenti. DOSSIER
GLI ESPERTI L'articolo 3 può aprire la strada alle adozioni
Unioni civili, Alfano e M5S avvertono il Pd
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È ripreso stamattina in Senato il dibattito sul ddl Cirinnà dopo che ieri pomeriggio l'aula ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate dal centrodestra. Il dibattito sul disegno di legge andrà avanti per una settimana, poi si passerà alla fase più delicata, quella del voto sugli emendamenti e sugli articoli del testo. Sarà il presidente del Senato Pietro Grasso a decidere su quali punti l'aula si dovrà espirmere con il voto segreto. Il nodo del contendere è la stepchild adoption, vale a dire l'adozione del figlio naturale del compagno. Opzione prevista dall'articolo 5 del ddl e contestata da una parte dello stesso Pd (l'area cattolica) dai centristi di Ap e da tutte le forze del centrodestra, da Fi (che però si presenta anch'essa divisa) alla Lega. Trattative in corso per stralciare le adozioni. Il ministro Angelino Alfano da due giorni chiede al Pd di ripensarci e di "stralciare" la questione delle adozioni dal ddl Cirinnà. Un passo che servirebbe a ricompattare la maggioranza di governo e a votare il ddl con una larga maggioranza. Ma il Pd, almeno ufficialmente, non sembra intenzionato a stravolgere l'impianto del ddl. Uniche limature certe quelle contenute nell'emendamento Lumia che recepisce le perplessità del Colle sui rimandi al matrimonio. Ad entrare a gamba tesa nella partita il M5S che già ieri ha votato con il Pd sulle pregiudiziali e che avverte: se si tolgono le adozioni noi non voteremo il testo. Renzi non si pronuncia. A questo punto il premier Matteo Renzi, che nelle ultime settimane ha scelto la via del silenzio sulla spinosa questione lasciando parlare il suo vicesegretario Lorenzo Guerini e il capogruppo al Senato Luigi Zanda, si trova di fatto costretto a scegliere se accontentare i centristi o i grillini. A complicare il tutto (o forse a semplificarlo) il rebus del voto segreto con il quale i singoli senatori sarebbero liberi di arginare l'ordine di scuderia scegliendo autonomamente. Il Pd del resto da assicurato libertà di coscienza su alcuni temi (a partire proprio dalla stepchild) ma ha anche sottoscritto l'impegno a votare il testo che uscirà dall'aula, accettando di fatto i rischi dell'iter parlamentare.  Alfano: il Pd rifletta, un errore votare con il M5S. "Speriamo che il Pd bene prima di dire no alla nostra proposta, valutando rischi e opportunità" ha detto il leader di Ncd Angelino Alfano intervistato dal Tg5 sulle unioni civili, ribadendo il no del partito alle adozioni. "Il Pd ha la grande opportunità di recuperare gran parte del parlamento, con un'ipotesi di buon senso - aggiunge - Togliamo questa cosa delle adozioni, che larga parte degli italiani non vogliono davvero". Alfano ha poi sostenuto che Ncd voterà compatto per il no alle adozioni "Siamo contro le adozioni e lo diremo sia pubblicamente sia con il voto segreto. Saremo assolutamente coerenti e compatti". Se Pd e M5S voteranno insieme il provvedimento sulle unioni civili "sarà un fatto grave, negativo e traumatico. Se Renzi se lo risparmia fa il bene dell'Italia" ha concluso.  I grillini avvertono il Pd: no a stravolgimenti. A stretto giro di posta la replica indiretta dei grillini. "Siamo tutti compatti a favore del ddl Cirinnà" ma "sia ben chiaro che impoverito non lo votiamo". È l'avviso del senatore M5S Alberto Airola al Pd in merito al voto al Senato del provvedimento sulle unioni civili. "Zanda fa pressioni su di noi - aggiunge - evidentemente hanno grossi problemi al loro interno". "Non si può scendere oltre un minimo livello di garanzie dei diritti - conclude - tra di noi del M5S abbiamo chiarito le questioni e non ci sono sorprese. E si capisce dal fatto che non abbiamo emendato il testo". Zanda convoca i capigruppo. Intanto nel pomeriggio e il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, ha convocato una riunione con i vari capigruppo per fare il punto sugli emendamenti presentati al ddl Cirinnà sulle unioni civili e per capire meglio i tempi del dibattito e delle votazioni. Nell'incontro è stato raggiunto un accordo bipartisan per una riduzione consistente degli emendamenti, eliminando quelli "canguro" e per la necessità di circoscrivere il numero (si ipotizza non più di 15) delle votazioni a scrutinio segreto.
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