lunedì 25 agosto 2014
Dopo l'affondo di Alfano si terrà domani a Roma un vertice tra il governo italiano, la Commissione europea e rappresentanti dell'agenzia europea delle frontiere per dare un sostegno all'operazione. Altri sei morti nella notte, 4.000 salvati in 3 giorni.
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Le pressioni del governo italiano sulla Ue affinché l'Italia non sia lasciata da sola di fronte al dramma dei profughi che attraversano il Mediterraneo, stanno producendo qualche effetto. Si terrà domani a Roma un vertice tra il governo italiano, la Commissione europea e rappresentanti dell'agenzia europea delle frontiere per dare un sostegno all'operazione "Mare Nostrum". Lo ha annunciato oggi da Bruxelles Michele Cercone, portavoce della commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstrom. "Il vertice riguarderà la possibilità di lanciare un'operazione "Frontex Plus" per assistere l'Italia nel suo impegno per far fronte alla crescente pressione migratoria e di richiedenti asilo nel Mediterraneo", ha detto il portavoce, precisando che finora non è stata presa alcuna decisione a riguardo. In realtà il governo italiano vuole che il sistema congiunto europeo di lotta all'immigrazione clandestina Frontex possa sostituirsi al programma Mare Nostrum con il quale l'Italia sta fronteggiando gli sbarchi di clandestini sulle sue coste meridionali e che ha permesso di salvare 120.000 vite umane e arrestare 500 scafisti. "L'Italia chiede coerenza alla Ue. La frontiera del Mediterraneo è una frontiera comune. Occorrono azioni comuni a partire da un aumento dei fondi e delle capacità operative di Frontex che deve effettivamente sostituire Mare Nostrum. Su questo stiamo lavorando", ha detto oggi dal Meeting dell'amicizia di Rimini il sottosegretario per le Politiche europee Sandro Gozi. Una fonte dell'Unione europea, che preferisce però restare a nonima, ha detto che la sostituzione di "Mare Nostrum" da parte di Frontex non è fattibile, per mancanza di mezzi e di fondi, e che la questione non è in discussione. Giusto tra sabato e domenica il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, è tornato a chiedere con forza una presa di responsabilità della Ue. "L'Europa deve dirci con chiarezza se è pronta a subentrare a Mare nostrum", ha detto Alfano lanciando una altro un grido di allarme per la tragedia dei migranti che cercano disperatamente di raggiungere le coste del Sud Europa. Il ministro è stato duro con la Ue: così non si può andare avanti, "abbiamo salvato migliaia di vite umane, ora l'Ue deve affrontare il tema della frontiera. Se non se ne farà carico, l'Italia dovrà assumere delle decisioni e prendere delle proprie responsabilità". Sul tema dell'immigrazione "l'Europa non può dire 'non abbiamo soldì. Perché, l'Italia ha i soldi?". Dunque, "se l'Europa non si farà carico del problema delle frontiere, noi dismetteremo Mare Nostrum, anche se continueremo a farci carico del soccorso in mare", ha detto al Tg1 il ministro. "Stiamo già lavorando a progetto alternativi - ha aggiunto Alfano - che, tuttavia, sottoporrò al Consiglio dei mministri solo dopo che l'Europa avrà detto no a subentrare a Mare Nostrum. Perché così non si può andare avanti. Mare Nostrum va avanti già da un anno e non vogliamo che abbia il secondo compleanno". Per avere un'idea di quanto sta accadendo, sono quasi 4.000 i migranti salvati e recuperati tra venerdì e domenica in numerosi soccorsi effettuati dagli equipaggi delle navi della Marina Militare, Capitanerie di Porto e navi mercantili nell'ambito di Mare Nostrum. Una nota precisa che "sono stati recuperati anche diversi corpi senza vita". Almeno sei persone sono morte nell'ennesimo naufragio avvenuto la scorsa notte nel Canale di Sicilia, diverse miglia a sud di Lampedusa. Un peschereccio con a bordo circa 370 migranti si è capovolto: 364 persone sono state salvate dagli uomini di Mare Nostrum, che hanno recuperato anche sei cadaveri. Sono tuttora in corso ricerche di eventuali dispersi. Nell'area del naufragio hanno operato in soccorso dei migranti gli uomini delle navi Foscari e Fenice, della Marina Militare, e della motovedetta Cp 904 della Guardia Costiera, tutti impegnati nell'operazione Mare Nostrum. Per partecipare alle ricerche dei naufraghi è stato dirottato nella zona anche un mercantile. Le operazioni di soccorso sono tuttora in corso. Si tratta del terzo naufragio di migranti in poco più di 48 ore: il primo è avvenuto sabato a largo delle coste libiche con un bilancio presunto di oltre 200 vittime; il secondo nella notte tra sabato e domenica con un bilancio di 18 morti; il terzo la scorsa notte, con almeno sei morti. "Un'ecatombe senza fine: nel Mediterraneo si sta combattendo una nuova, silenziosa guerra. Quella dell'immigrazione". Così l'Osservatore Romano a proposito delle "Stragi quotidiane di migranti nel Mediterraneo". I numeri dei morti in mare, scrive il quotidiano della Santa Sede, "sono dunque ormai quelli di una guerra" augurandosi che gli incontri in programma servano a dare una risposta anche da parte dell'Europa a questa tragedia.
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