martedì 21 ottobre 2014
​Belletti (Forum): bene l'opzione per i nuovi nati ma crescere un figlio costa 280mila euro.
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Un primo passo nella direzione giusta, ma limitato nel suo importo e soprattutto non strutturale. Al netto dei chiarimenti ancora attesi su importi e beneficiari, il commento delle associazioni è positivo ma interlocutorio. Una soluzione «virtuosa, purché diventi permanente», definisce Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, la notizia degli 80 euro destinati alle neomamme. Due sono, in particolare, gli aspetti positivi: «Da un lato, l’opzione per i nuovi nati: una priorità che ci trova completamente in sintonia. In secondo luogo - continua - non aver sottoposto la misura alla prova del reddito», anche se su questo secondo dato c’è ancora un po’ di confusione a sentire le notizie che escono dal Tesoro. Fra i nodi critici, invece, «soprattutto il carattere temporaneo: il problema del costo dei figli esige strategia di lungo periodo, si calcola che, per crescere un figlio, una famiglia spenda circa 280mila euro». E quindi «un intervento limitato ai primi tre anni di vita, se da un lato è certamente un inizio positivo, non rappresenta una risposta sufficiente. E poi - conclude Belletti -, restiamo insoddisfatti dell’entità. Chiediamo un progetto di investimento sui nuovi nati che duri almeno 20 anni».  Qualcosa di simile dice Gigi De Palo, consigliere comunale e del Campidoglio ed animatore dell’iniziativa #iostoconipasseggini che dalla Capitale ha preso piede un po’ in tutta Italia: «Per carità - sostiene - è sempre qualcosa. Ma da un premier di 39 anni con tre figli sinceramente ci si aspetterebbe qualcosa di più coraggioso. Più che la misura è lo stanziamento in sé che non convince, che non dà l’idea di una priorità vera». «Certamente una nota positiva», anche per la segretaria della Cisl Annamaria Furlan, ma il bonus deve essere inserito, auspica, «all’interno di una concreta politica per la famiglia e di sostegno alla natalità in termini di migliori servizi sociali e assistenziali in tutto il territorio nazionale ». Inoltre, per la Cisl, «appare certamente positiva » anche l’intenzione del governo di estendere la cittadinanza italiana ai figli dei lavoratori immigrati nati in Italia. «È una battaglia ricorda Furlan - che la Cisl sta portando avanti da anni come un atto di civiltà e di giusta integrazione ». E Mario Sberna, deputato di Demos, proveniente dall’associazionismo delle famiglie numerose, lamenta l’assenza di previsioni a favore dei nuclei con figli a carico: «Manca ancora un segnale strutturale in quella direzione, mentre un numero sempre maggiore di famiglie faticano a reggere il peso della crisi».
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