venerdì 31 ottobre 2014
Presentate le dimissioni, da lunedì sarà ministro degli Esteri Ue. L'incontro di ieri al Quirinale con Napolitano si è concluso con una fumata nera ma il premier vuole una soluzione in tempi brevi.
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Federica Mogherini ha rassegnato oggi le sue dimissioni da ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale. Un passaggio già ampiamente annunciato (Mogherini si era già dimessa dal Parlamento) vista la sua nomina ad Alto rappresentante per Esteri e Sicurezza dell'Ue, ruolo che inizierà ufficialmente il 3 novembre. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi starebbe scegliendo in queste ore il nome nel nuovo ministro che prenderà il suo posto di Federica Mogherini. Lo si apprende a margine dell'incontro che oggi ha avuto il presidente del World Jewish Congress, Ronald Lauder, con il premier e durante il quale si è parlato anche dell'attuale ministro degli Esteri. Renzi avrebbe intenzione di chiudere la partita in fretta, escludendo a prioprio un interim sia pure di pochi giorni, nonostante la fumata nera arrivata ieri dal Colle. Il premier ieri era salito al Quirinale per un confronto con il presidente della Repubblica e per colmare la distanza di vedute sulle caratteristiche e sul profilo migliore del titolare della Farnesina. Se il premier dà importanza, come dimostra la rosa di nomi proposta, alla parità di genere nel governo, Napolitano avrebbe chiesto, per trovare il miglior candidato possibile, di mettere la mole di dossier di politica estera davanti a caratteristiche di genere e curriculum. Renzi, a quanto si apprende da fonti parlamentari, avrebbe avanzato una rosa di nomi femminili: Lia Quartapelle, deputata alla prima legislatura di 32 anni con un'esperienza di ricercatrice all'Ispi; la vicepresidente della Camera Marina Sereni; l'ambasciatrice Elisabetta Belloni e Marta Dassù, attualmente in cda Finmeccanica. Per il premier sarebbe determinante mantenere un numero uguale di uomini e donne nel suo governo, motivo per cui avrebbe scartato, possibili candidati maschili, tra i quali, in pole, il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli. Anche se una delle opzioni valutate sarebbe stata quella di affiancare a Pistelli la giovane Quartapelle come sottosegretario alla cooperazione.  Ma il criterio della parità di genere non può essere il solo faro che, secondo il Capo dello Stato, dovrebbe guidare nella scelta del prossimo capo della diplomazia italiana. Napolitano avrebbe dunque invitato Renzi ad aprire una riflessione cambiando metodo: prima vanno valutati i tanti dossier di politica estera, dalla Libia all'Ucraina, che aspettano al varco il prossimo ministro. E dopo, in base alle priorità internazionali, si possono valutare i curricula e le capacità migliori per scegliere il titolare della Farnesina. Che nei desiderata del presidente della Repubblica dovrebbe avere un alto profilo riconosciuto all'estero e capace anche politicamente di affrontare i tanti e delicati fronti internazionali che vedono impegnata l'Italia.
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