lunedì 2 marzo 2015
​Prima visita all'estero per il presidente della Repubblica che ha incontrato Gauck al castello di Bellevue, poi incontro con Merkel. "Serve una spinta maggiore al rilancio dell'integrazione europea". Martedì giornata a Bruxelles.
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​Prima visita all'estero per Sergio Mattarella a un mese dalla sua elezione alla Presidenza della Repubblica. Il Capo dello Stato è arrivato a Berlino poco dopo le 12, domani sarà a Bruxelles per una due giorni di avvio dei rapporti diplomatici del suo settennato. Mattarella è giunto al Castello di Bellevue, sededella presidenza, dove è stato ricevuto da Gauck che lo aveva invitato a Berlino all'indomani dell'insediamento al Quirinale. Subito dopo il Presidente è andato al Muro di Berlino, per un momento dedicato alla memoria del recente passato. La visita è proseguita con un colloquio con la cancelliera Angela Merkel. Nell'incontro, durato mezz'ora, Mattarella e la cancelliera tedesca hanno affrontato temi di politica europea, questioni bilaterali e internazionali. Dopo la Merkel anche l'incontro con gli italiani dei Comites all'ambasciata. In serata il trasferimento a Bruxelles. "Grazie per gli apprezzamenti per quanto sta accadendo in Italia dove è in corso un processo di riforme impegnative" ha detto il presidente Mattarella in una dichiarazione a Berlino insieme al presidente tedesco Gauck. Il presidente federale, poco prima, aveva lodato "la velocità el'efficacia" delle riforme del governo Renzi. "Le relazioni tra Italia e Germania sono speciali: c'è un tasso di condivisione e amiciziaaltissimo" ha aggiunto Mattarella. Il capo dello Stato ha ricordato che la crisi economica ha portato "difficoltà, ma anche la nascita di strutture più solide" ed oggi "occorre fare di più per fornire una spinta maggiore al rilancio dell'integrazione europea". Mattarella ha insistito nel sottolineare che "le difficoltà sono tante" per cui "la spinta comune di Italia e Germania può contribuire a superarle".Martedì la giornata sarà interamente dedicata alle istituzioni europee, alle quali l'Italia si presenta con un triplice biglietto da visita in positivo: l'ok definitivo della Commissione ai conti pubblici, un pacchetto di riforme portate a termine e un indicatore dello spread finalmente tornato ai livelli di cinque anni fa. La giornata di Bruxelles vedrà Mattarella incontrarsi con il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, con i parlamentari italiani dell'Assemblea, con Federica Mogherini ed il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. Nel pomeriggio udienza con i Reali del Belgio e faccia a faccia con il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker. Un'ottima occasione per riannodare i fili di un rapporto unico e fondamentale, sia sul piano dei rapporti bilaterali sia su quello delle politiche di integrazione europea. È questo il senso profondo della missione di Mattarella. Una visita che cade in un momento quanto mai propizio e opportuno, che permetterà al presidente della Repubblica di portare nel menù dei colloqui berlinesi piatti diversi dal recente passato. Con lo spread sotto i 100 punti (ai livelli del 2010), un pacchetto di riforme realizzate o impostate e segnali di una maggiore stabilità politica Mattarella potrà affrontare Angela Merkel bilanciando con attenzione le richieste italiane di maggiore flessibilità (naturalmente concordate con il governo, precisano fonti del Quirinale) e la tradizionale linea di forte propulsione dell'integrazione politica europea che il presidente ha indicato essere uno dei capisaldi del suo settennato. "Difficile immaginare due velocità diverse", spiegano al Quirinale dove si ritiene essenziale continuare a lavorare con Berlino attraverso una dialettica serrata, ma mai conflittuale. La Germania infatti è il Paese europeo con cui l'Italia ha il maggior interscambio e condivide un'imponente produzione manifatturiera, senza contare il suo enorme peso politico all'interno dell'Unione. Tra l'altro uno degli ultimi incontri di politica estera di Napolitano fu con il presidente tedesco Joachim Gauck - a Torino lo scorso 11 dicembre - e Mattarella ha scelto di riprendere la linea del dialogo del suo predecessore, perché, ricordano in un briefing dei giorni scorsi al Quirinale, "i rapporti tra i due Paesi hanno un substrato importante, anche culturale, e il dialogo va ripreso e affrontato subito". Con queste visite il capo dello Stato intende impostare sin da subito la proiezione internazionale del Quirinale, naturalmente in stretta sintonia con la politica estera che è di competenza del governo (che a Berlino sarà rappresentato dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni).

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