martedì 21 ottobre 2014
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La Capitale attende l’invasione del sindacato e non solo. Sabato 25 ottobre potrebbe arrivare a piazza San Giovanni un milione di persone. La mobilitazione è stata organizzata contro il Jobs Act e per chiedere al governo di cambiare la politica economica. Secondo un sondaggio realizzato da Tecnè e Associazione Bruno Trentin per la Cgil, l’iniziativa farà registrare un’adesione molto alta, in particolare di non iscritti ad alcun sindacato, al punto che la proiezione delle risposte dei mille intervistati fa stimare in un milione le persone intenzionate a scendere in piazza. Le prenotazioni reali, al momento, sono 120mila, escluso il Lazio, ma la Cgil sottolinea che si stanno chiedendo pullman anche in altre nazioni. Al momento sono previsti 2.300 pullman, oltre a sette treni straordinari e a una nave dalla Sardegna, ma moltissime persone hanno prenotato autonomamente e altre adesioni, sottolineano da Corso d’Italia, arriveranno nei prossimi giorni. La Cgil torna in piazza San Giovanni senza gli altri sindacati dopo due anni, ma non vuole paragoni con la manifestazione del Circo Massimo del 2002 contro le modifiche all’articolo 18 del governo Berlusconi, nella quale confluirono, secondo il sindacato, tre milioni di persone. «Sarà una manifestazione – ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso – bella, grande, colorata, con tante donne, tanti uomini e tanti giovani». Ma nessun paragone può essere fatto, ha spiegato, con la mobilitazione del 2002. Ci sono in mezzo «sette anni di crisi e tre milioni di disoccupati. È come dire degli 800mila posti di cui ha parlato il ministro Padoan che l’ha già detto Berlusconi. Non siamo appassionati ai numeri». La manifestazione prevede due cortei, che confluiranno in piazza, dove si terranno i comizi.  È probabile che qui si troverà anche parte della minoranza Pd. «La manifestazione è aperta – ha detto la leader Cgil – a tutti coloro che condividono la nostra piattaforma». Camusso ha ribadito il no della Cgil al Jobs Act, in cui a suo dire si «riducono le tutele», e la richiesta al governo di una diversa politica economica con meno incentivi «a pioggia» e più investimenti perché si traducano davvero in maggiore occupazione. «Non è credibile l’idea – ha detto – che togliendo le tutele a qualcuno determini migliori condizioni per gli altri. Ci vuole una politica diversa rispetto a quella fatta finora». Anche l’Ugl scenderà in piazza a Roma sabato prossimo. Al centro della mobilitazione il Jobs Act e l’austerità imposta dall’Europa. Il 'Corteo per il lavoro 2014', si legge in una nota, partirà da piazza della Bocca della Verità verso le 10.30 per arrivare a Piazza Santi Apostoli dove si terrà il comizio finale.
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