giovedì 26 maggio 2016
Con un rapido dibattito e un solo voto contro, le Commissioni affari costituzionali ed Esteri hanno varato la discussa risoluzione che impegna il governo a promuovere nel mondo aborto e contraccezione. La "salute" secondo il G7 (Francesco Ognibene)
La Camera sdogana la «salute riproduttiva»
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Le Commissioni Affari costituzionali ed Esteri della Camera hanno approvato con un solo voto contrario il controverso testo che impegna il governo nelle sedi internazionali – a cominciare dal G7 in corso in Giappone – a «promuovere e rafforzare la tutela dei diritti e della salute sessuali e riproduttivi», espressione di conio Onu che vuol dire aborti e contraccezione nei Paesi più poveri, spesso come condizione degli aiuti per lo sviluppo. «Invece di ridurre le diseguaglianze nella distribuzione delle ricchezze e migliorare le condizioni di vita dei Paesi più poveri da dove partono i flussi migratori – commenta Gian Luigi Gigli, deputato e presidente del Movimento per la vita, unico ad aver votato no – l’Italia si associa a chi preferisce eliminare alla radice la richiesta di giustizia attraverso il ricorso a politiche antinataliste».

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