martedì 19 gennaio 2016
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La domanda che circola su social network d’ogni specie è sempre la stessa: chi conosce un modo economico per andare a Roma sabato 30 e tornare in giornata? Arduo pesare oggi le adesioni alla manifestazione di fine mese, ma non è difficile notare grande animazione tra chi s’era già mobilitato per la precedente iniziativa pubblica «in difesa dei diritti della famiglia e dei bambini» il 20 giugno 2015 e altre voci e sigle che stanno cercando di capire se vale la pena andare, e come si partecipa.  Che si vada in treno, auto, aereo o pullman, l’idea più originale l’ha probabilmente avuta quella famiglia milanese che sul Web ha lanciato la sfida: chi andò a giugno stavolta porti con sé due amici. Se così fosse, si triplicherebbero di colpo le presenze. Che lievitino o meno le partecipazioni, certo è che gli organizzatori sono in costante contatto con le autorità della capitale per decidere se sia opportuno insistere con l’annunciata formula del raduno al Circo Massimo con marcia fino a piazza San Giovanni oppure – come pare sempre più probabile – non sia meglio optare per trovarsi direttamente in piazza San Giovanni alle 14, allo scopo di evitare le incognite di un corteo che si prevede molto affollato. Il palco dov’era previsto il solo intervento di Massimo Gandolfini, portavoce del «Comitato difendiamo i nostri figli» (che ipotizza in base alle notizie in suo possesso un numero di partecipanti vicino al milione), organizzatore dell’evento, a quel punto diventerebbe centrale nella giornata e sarebbe difficile non prevedere musica e altri interventi fino all’orario di conclusione, previsto per le 16.30: si sta pensando a semplici testimonianze attraverso le quali dare voce ai motivi di dissenso rispetto al disegno di legge in discussione al Senato, ma la scelta spetta alla riunione del Comitato prevista per oggi a Roma.  La centralità del Web in questa mobilitazione è confermata dal fatto che il Comitato diffonde le sue comunicazioni ufficiali tramite la propria pagina Facebook, facendo sapere ad esempio che «chi ha bisogno di informazioni su viaggi in pullman per il 30 gennaio contatti il comitato locale della propria città oppure, ove questo mancasse, scriva a trasporti@difendiamoinostrifigli.it. Se necessario scrivete a segreteria@difendiamoinostrifigli.it». Tra le adesioni ufficiali di sigle associative anche quella dei notai cattolici: «È il momento di far sentire la nostra voce – sostiene l’associazione – perché la famiglia è il fulcro centrale della nostra società e bisogna evitare fughe in avanti che rischiano di mettere in discussione un istituto sul quale da sempre si fonda l’equilibrio del nostro Paese». L’associazione invita a prestare attenzione ad «alcuni aspetti della riforma, come le adozioni da parte delle coppie omosessuali. La tutela di soggetti deboli, come i bambini, rappresenta anche per noi professionisti cattolici una questione prioritaria sulla quale non si possono fare mediazioni o accordi di basso profilo. Diventa invece urgente rilanciare politiche per le famiglie certamente più urgenti in questo momento. Accogliamo in tal senso l’appello lanciato dal cardinale Bagnasco affinché il Parlamento si occupi di questioni di maggiore e diffuso interesse per gli italiani».
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