mercoledì 15 giugno 2016
«Non sono contro i lavori pubblici in città, ma voglio discuterne coi diretti interessati»
Appendino: Olivetti modello di sviluppo Non fermerò la Tav
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«Voi avete fatto felice una famiglia intera!» Nel ringraziare «la Chiara» il fruttivendolo di Porta Palazzo urla come se dovesse vendere gli ultimi meloni. «La Chiara» ringrazia e fila via, un po’ imbarazzata per tanta foga. Ha appena telefonato al figlio del commerciante, che non vota ancora ma è già un suo fan. Quel «voi», che nel Mezzogiorno si riserva a maestri e sacerdoti, è retaggio di un immigrazione antica, di ' terroni' che hanno fatto la fortuna della Lega Nord Piemont e che adesso chiedono ai Cinque Stelle di difenderli dai «negri che vendono la droga» e dai supermercati che uccidono il piccolo commercio. Per fermarla, il ministro Boschi è arrivata ad adombrare che, se vincerà la grillina, Torino perderà lo stanziamento milionario già deciso per realizzare la Città della Salute. Appendino, vi accusano di dire no su tutto, in particolare sui lavori pubblici. Cosa risponde? Noi siamo per il sì: ad esempio sì alla linea 1 della metropolitana, sì alla linea 2, sì al completamento del passante ferroviario e sì al collegamento con l’aeroporto di Caselle. Semmai, noi vogliamo discutere le specifiche di queste opere con i residenti e i commercianti, in quanto i cantieri comportano inevitabilmente dei disagi. Che fine farà la linea 3, che collega la città all’aeroporto di Caselle? Siamo favorevoli a realizzarla sfruttando però la rete esistente. Crede che, se sarà eletta, il governo le negherà i finanziamenti? Ormai sotto la Mole si parla solo del suo battibecco con il ministro Boschi... Mi pare che Boschi si sia corretta, smentendo ciò che aveva detto, e cioè che se i torinesi eleggessero me il governo non darebbe i 250 milioni già stanziati per quel progetto, dal momento che noi vogliamo rivederlo profondamente. La nostra priorità è dare una nuova sanità ospedaliera d’eccellenza a Torino, mantenendola però in mani pubbliche, mentre il progetto sostenuto da Fassino regalerebbe anche quel pezzo di città ai privati. Diciamo la verità, se vincerà lei in questa città non si costruirà più nulla?Noi non siamo contro i lavori pubblici, tant’è vero che ho incontrato l’Associazione dei costruttori e c’è stato un dialogo franco, dal quale mi pare che abbiano capito anche loro che esistono degli spazi per valorizzare il patrimonio immobiliare torinese che si è pesantemente svalutato in questi anni. Noi siamo convinti che in una città con 50mila alloggi sfitti si debba pensare a riqualificare più che ad edificare, ma non mi sembra un atteggiamento ideologico. Quanto vi è di ideologico nel vostro no alla Tav? Io sono contraria a quell’opera per ragioni economiche, perché la considero inutile e perché ritengo che quei miliardi potrebbero essere spesi meglio, ma è una posizione maturata attraverso la lettura di studi approfonditi e l’esame dei progetti presentati; in altre parole, non vi è nulla di ideologico, tant’è vero che mi la mia contrarietà e come sindaco so che non avrò la possibilità di fermare l’iter del progetto. È vero che il vostro modello di sviluppo è la decrescita felice? No, il nostro modello di sviluppo per Torino è quello che cerca di valorizzare la vocazione produttiva e industriale che è storica per questa città, è nel nostro dna. Io voglio attrarre imprese in città, sburodere cratizzare la macchina comunale per aiutare a creare lavoro e ricchezza, ho in mente di riorganizzare lo sportello unico e di istituire un fondo per le Pmi che finanzierò tagliando i costi della politica. Il mio modello è Olivetti, l’impresa sociale, che si rende conto – poiché gli anni sono passati – che la sostenibilità e l’efficientamento energetico sono fattori di sviluppo e non fastidiosi ostacoli nella creazione di profitto. Direi, per rispondere alla domanda, che io lavoro per evitare la decrescita infelice. Qualcuno ritiene che l’attenzione che dedica al tema della sicurezza sia più leghista che sociale. Infatti Salvini vorrebbe votare Appendino... Salvini non vota a Torino e io cerco i voti dei torinesi, non dei partiti. Anche il richiamo alla sicurezza non è frutto di un calcolo politico ma deriva dalla situazione in cui ci ha condotto la politica del centrosinistra, che ha portato Torino dal 43esimo al 55esimo posto nella classifica della qualità della vita: i cittadini avvertono questo peggioramento, i negozianti e gli artigiani, la gente che frequenta il mercato dove faccio la spesa è insicura e chiede al sindaco di fare qualcosa. Perciò abbiamo messo nel nostro programma l’istituzione di un fondo per rimborsare le persone ultra65enni che subiscano un furto o uno scippo e potenzieremo il presidio del territorio, introducendo il vigile di quartiere. Non è un’istanza leghista, ma dei torinesi. Un’ultima domanda: non crede che la decisione di votare «no» al referendum di ottobre, le alieni le simpatie di una parte degli elettori? Io non faccio le mie scelte consultando il manuale Cencelli: mi sento una persona libera che liberamente professa le proprie idee e si schiera contro una riforma costituzionale che considera antidemocratica. Fassino è altrettanto libero di prendere posizioni diverse da Renzi?
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