giovedì 3 marzo 2016
​Il capogruppo Rosato (in foto) sarà il primo firmatario di una legge di riforma condivisa. Sulle unioni civili ipotesi fiducia alla Camera.
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Adozioni, il Pd prende tempo
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Sulla riforma delle adozioni il Parlamento non andrà di corsa. Niente rivincite, nel Pd prevale la volontà di evitare gli errori commessi in Senato sulle unioni civili. La strada sarà quella di un «percorso condiviso», «mettendo al centro il bene dei bambini che aspettano, negli istituti», ha detto in serata Ettore Rosato aprendo l’assemblea dei deputati dem riuniti su questo tema. A garantire la condivisione il capogruppo del Pd anticipa che il progetto potrebbe recare proprio il suo nome come primo firmatario, facendo sintesi della diverse proposte in campo. No a preclusioni (sarà anche affrontato, nel Pd, il delicato tema dell’apertura a single e coppie gay) ma no anche a fughe in avanti. Anche il ministro Beatrice Lorenzin, intervenendo alla Camera, aveva invitato a «non andare di fretta per fare un testo comunque». Adozioni nazionali e adozioni internazionali. Il ministro è per intervenire anche in questa seconda direzione, il Pd invece valuta ancora fin dove estendere la riforma. Di sicuro, come ha segnalato Rosato ai suoi, c’è l’esigenza di guardare bene alla realtà dei fatti, sentendo operatori e famiglie. E Lorenzin ha ricordato come sia appena partita alla Camera un’indagine conoscitiva su dati e criticità da valutare. In commissione Giustizia si andrà avanti con le audizioni degli operatori per fare un 'tagliando' all’attuale legge. Alla fine il Pd avvierà un gruppo di lavoro per presentare una proposta di legge organica 'Rosato', tra - almeno - un paio di mesi. Non manca però chi spinge sui tempi e soprattutto sui contenuti, cercando di una rivincita sulla stepchild già annunciata, o meglio solo auspicata, dalla senatrice Monica Cirinnà. I socialisti di Riccardo Nencini hanno già pronto un ddl in tal senso. Questo proprio mentre le unioni civili, oggi, cominciano l’iter alla Camera con l’illustrazione del testo da parte della relatrice Micaela Campana. Per accelerarne l’approvazio- ne (Lorenzin considera «nelle cose» un nuovo voto di fiducia) senza far tornare il testo al Senato, anche chi nel Pd è per la stepchild si asterrà da proporre emendamenti, ma focalizzerà sulla riforma delle adozioni la spinta per le coppie gay.  Ma il capogruppo di Ap Maurizio Lupi avverte: «I patti sono chiari: l’intero governo ha detto no alle adozioni gay, alla stepchilde all’utero in affitto. Chiunque parli di adozioni gay, lo fa a titolo personale». E anche nel Pd c’è chi mette i suoi pa-letti: «La legge sulle adozioni è tema complesso. Non è il secondo tempo delle unioni civili», dice Tino Iannuzzi. Osserva però Ernesto Preziosi: «La vicenda Vendola paradossalmente ci aiuta, perché fa capire in tutta la sua crudezza a cosa serve la stepchild adoption ». Il leader di Sel, intanto, parla di «dibattito isterico», e sostiene che la maternità surrogata, se non abbinata allo stato di bisogno, «può anche essere un gesto d’amore». Per Vendola e il bimbo in arrivo, gli auguri di Laura Boldrini, che però ribadisce tutte le sue «riserve», quando una donna porta avanti una gravidanza «dietro pagamento di una somma in denaro».
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