mercoledì 6 agosto 2014
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"Ad Aleppo la nostra gente è senza cibo, senza acqua, senza luce e vive nel terrore di cosa sarà domani, guardando sempre il cielo per vedere se piovono missili". È questa "la durissima realtà" che si vive in Siria nelle parole di monsignor Boutros Marayati, arcivescovo di Aleppo per gli armeni cattolici, che stamani - riferisce l'Osservatore romano - ha incontrato Papa Francesco al termine dell'udienza generale nell'aula Paolo VI."L'unica via di uscita praticabile - afferma il presule siriano - è un immediato cessate-il-fuoco che consenta finalmente di intavolare un dialogo franco tra tutte le parti in causa per arrivare a una soluzione di pace che garantisca il bene della popolazione".Al Pontefice l'arcivescovo ha portato "il dolore e la speranza dei cristiani siriani". E gli ha anche presentato Gemma Yaghlji, una donna, madre di due figli, che continua a prestare servizio in parrocchia e a insegnare religione nelle scuole, "nonostante i bombardamenti che - afferma monsignor Marayati - hanno colpito anche il mio arcivescovado". Proprio "la coraggiosa testimonianza di tanti laici sta tenendo viva la speranza di una città circondata e che, al momento, non vede prospettive di pace".
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