martedì 1 dicembre 2015
L'episcopato mondiale ai leader riuniti a Parigi per la Cop21: ci uniamo al Papa nel chiedere una svolta sul clima.
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​​​​I Presidenti di tutte le istanze continentali delle Conferenze episcopali hanno lanciato un appello ai capi di Stato impegnati alla Cop 21 di Parigi a lavorare per il raggiungimento di un nuovo accordo internazionale sul clima. L'appello sostiene l'importanza dell'Enciclica Laudato Si' di Papa Francesco. I firmatari sono invitati ad unirsi “al Santo Padre nell’implorare un grande passo avanti a Parigi, per un accordo globale e generatore di un vero cambiamento sostenuto da tutti”.   L'appello è un forte richiamo a lavorare per l'approvazione di un accordo sul clima, equo, giuridicamente vincolante e generatore di un vero cambiamento che deve mettere il bene comune davanti agli interessi nazionali e deve proteggere “la nostra casa comune e tutti i suoi abitanti”. L'accordo, secondo i firmatari, dovrebbe limitare l'aumento della temperatura globale al fine di evitare impatti climatici catastrofici, soprattutto sulle comunità più vulnerabili. Sulla base di prove scientifiche, i leader religiosi riconoscono che un'eccessiva dipendenza dai combustibili fossili è il principale responsabile dell’accelerazione del cambiamento climatico, e chiamano, non solo ad una "drastica riduzione delle emissioni di biossido di carbonio e altri gas tossici", ma anche a porre fine all’epoca del combustibile fossile. Presentando una proposta in dieci punti  l’appello si basa sull'esperienza concreta di persone attraverso i continenti, e collega il cambiamento climatico all'ingiustizia e all'esclusione sociale dei più poveri e più vulnerabili dei cittadini. Come Papa Francesco afferma nella Laudato Si', il clima è un bene comune, che appartiene a tutti e pensato per tutti, e il suo degrado ci sfida a ridefinire le nostre nozioni di crescita e progresso, ripensando i nostri stili di vita. La Chiesa è anche testimone di come il cambiamento climatico stia toccando le comunità e le persone vulnerabili, e di conseguenza si chiede ai firmatari "di porre al centro dell’attenzione la giustizia sociale". I firmatari della chiamata sono il cardinale Oswald Gracias - Presidente della FABC (Asia), il cardinale Péter Erdő - Presidente del CCEE (Europa), il cardinale Reinhard Marx - Presidente della Comece (Europa), il cardinale Ruben Salazar Gomez - Presidente del CELAM (America Latina), il cardinale Béchara Boutros Rai - Presidente del CCPO (Consiglio dei Patriarchi Cattolici d'Oriente), l'arcivescovo Gabriel Mbilingi - Presidente del SECAM (Africa), l'arcivescovo John Ribat - Presidente FCBCO (Oceania), l'arcivescovo Joseph Kurtz - Presidente della USCCB (USA) e il vescovo David Douglas Crosby, OMI - Presidente del CCCB-CECC (Canada). L'appello è stato scritto in collaborazione con il network cattolico CIDSE (alleanza internazionale delle agenzie di sviluppo cattoliche) e Caritas Internationalis e con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace. L’Appello completo in diverse lingue è disponibile sul sito del CCEE (www.ccee.eu)

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