sabato 30 maggio 2015
Sotto accusa il tentativo di espansione nel Mar Cinese meridionale. Il segretario alla Difesa: costruzioni «contrarie al diritto internazionale».
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Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Cina di "fermare immediatamente e permanentemente" i lavori di costruzione di isole artificiali e lo schieramento su queste ultime di forze militari per rivendicare il controllo degli arcipelaghi contesi del Mar Cinese meridionale. Per il segretario alla Difesa americano, si tratti di insediamenti "contrari al diritto e alle norme internazionali". Il segretario alla Difesa americano Ashton Carter, parlando al summit sulla sicurezza di Singapore, ha riconosciuto che diversi Stati hanno costruito avamposti negli arcipelaghi contesi: ha citato i 48 realizzati dal Vietnam, gli 8 delle Filippine, i 5 della Malaysia e l'unico di Taiwan. Ma ha puntato il dito contro la voracità di Pechino: "C'è ancora un Paese che si è spinto oltre e più rapidamente degli altri. Ed è la Cina. La Cina ha reclamato oltre 2.000 acri (800 ettari), più di tutti gli altri pretendenti messi insieme e più di quanto sia mai successo in tutta la storia della regione. E lo ha fatto nei soli ultimi 18 mesi. Non è chiaro fino a dove la Cina si spingerà. Ma questo è il motivo per cui questo braccio di mare è diventato fonte di tensione nella regione e motivo di titoli da prima pagina nel mondo".
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