lunedì 30 novembre 2015
​I finanziamenti per sostenere l'accoglienza ai profughi siriani. Il Paese ne ospita 2,2 milioni. Va avanti il processo di adesione all'Unione.
COMMENTA E CONDIVIDI
Il vertice straordinario Unione europea-Turchia, svoltosi ieri a Bruxelles, è terminato con la conferma di tutte le aspettative: è stato approvato ufficialmente, e "al massimo livello politico", come si dice nel gergo dell'Ue, il piano comune d'azione che il Consiglio europeo aveva proposto il 15 ottobre scorso, volto a trattenere in Turchia, rispettandone pienamente i diritti, i rifugiati siriani che vi arrivano, in fuga dalla guerra civile, con l'intenzione di raggiungere l'Europa. O quantomeno a "ridurne notevolmente e durevolmente" il flusso, come spera la Commissione, secondo una fonte comunitaria qualificata. Come previsto, l'Ue ha confermato un finanziamento pari a 3 miliardi di euro per sostenere lo sforzo della Turchia per l'accoglienza dei profughi siriani (ne ospita attualmente circa 2,2 milioni, per i quali ha speso 8 miliardi di dollari), attraverso un dispositivo già varato dalla Commissione europea il 24 novembre (lo "Strumento per i rifugiati a favore della Turchia"). Particolare di importanza non secondaria: per ora sono già disponibili solo 500 milioni di euro, presi dal bilancio comunitario.Sul contributo di ciascun Stato membro per i restanti 2,5 miliardi i governi dovranno mettersi d'accordo in negoziati che cominceranno subito nel Consiglio Ue. Potrebbe esserci la possibilità, che ha evocato ieri sera il premier italiano Renzi, di applicare anche a questo contributo (per l'Italia si parla di circa 300 milioni di euro) la famosa flessibilità per "eventi eccezionali" che scomputerebbe gli effetti sul deficit dal Patto di Stabilità Ue. Accessoriamente, l'accordo con Ankara servirà anche a riportare in Turchia gli "immigrati economici" irregolari che vi hanno transitato prima di arrivare nell'Ue, una volta che sia stato stabilito che non hanno diritto alla protezione internazionale. Ci penseranno poi le autorità turche a rimpatriarli nei rispettivi paesi d'origine. La Commissione europea presenterà il 15 dicembre un primo rapporto sullo stato di avanzamento dell'accordo messo a punto ieri nel VerticeUe-Turchia, compreso il piano d'azione sulla crisi dei profughie la gestione delle frontiere. Lo ha spiegato Mina Andreeva, portavoce della Commissione Ue. Il 14 dicembre, è in calendario la Conferenza intergovernativa per l'apertura del capitolo 17, sulle questioni economiche e monetarie, del processo di adesione della Turchia all'Unione.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: