martedì 16 agosto 2016
​In Turchia prosegue la "pulizia" post golpe. Richiesta record di un pm contro l'ex alleato di Erdogan. Arrestati 120 manager. Intanto un'auto bomba fa 7 morti, tra cui 5 poliziotti, un civile e un bimbo.
Chiesti 2 ergastoli e 1.900 anni per Gulen
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Prosegue in Turchia l'azione sistematica contro parte dell'opposizione, dopo il recente tentato golpe. La procura turca ha chiesto due sentenze all'ergastolo e ulteriori 1.900 anni di carcere per Fethullah Gulen, l'ex alleato del presidente Tayyip Erdogan considerato ispiratore del tentato colpo di stato di luglio. Lo scrivono media turchi. La procura della regione di Usak ha accusato Gulen "di aver tentato di distruggere l'ordine costituzionale con la forza" e di "formare e gestire gruppi armati terroristici". Inoltre la polizia turca ha eseguito oggi perquisizioni negli uffici di 44 società di Istanbul con mandati di arresto per 120 manager. Lo riporta l'agenzia di stampa statale Anadolu. Anche questa operazione è rivolta contro società in questione accusate di sostenere finanziariamente il movimento dell'ex imam Fethullah Gulen, da anni negli Usa, che Ankara ritiene essere l'artefice del tentato colpo di Stato. I nomi delle società non sono stati resi noti. Intanto è salito a sette morti, cinque poliziotti e due civili tra cui un bambino, il bilancio dell'attacco di oggi contro una stazione di polizia vicino a Dyarbakir, nella Turchia sudorientale. I feriti sono una ventina. L'esplosione, probabilmente provocata da un'autobomba, ha distrutto una palazzina di tre piani. Secondo funzionari l'attacco sarebbe opera del Partito dei lavoratori curdi (Pkk). Il bambino rimasto vittima dell'attacco, è stato precisato, era il figlio di uno degli agenti.
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