venerdì 18 aprile 2014
​Oltre cento i feriti. Gli assalitori sarebbero attivisti filogovernativi: nel mirino i seguaci del deposto vicepresidente. La struttura ospita migliaia di profughi.
COMMENTA E CONDIVIDI
È di almeno 58 morti e oltre 100 feriti il bilancio dell'attacco contro la base Onu di Bor in Sud Sudan. Sono le stesse Nazioni Unite a dare le cifre, all'indomani dell'aggressione contro il campo che dava ospitalità a cinquemila profughi civili."Quarantotto corpi, tra cui bambini, donne e uomini, sono stati recuperati dall'interno della base. I corpi di dieci aggressori sono stati rinvenuti all'esterno" ha spiegato il rappresentante dell'Onu nel Paese africano, Toby Lanzer. "Il totale delle vittime è 58", ha aggiunto, sottolineando che "potrebbe aumentare dal momento che oltre cento persone sono state ferite, alcune molto gravemente".La cittadina di Bor è la capitale dello Stato orientale di Jonglei, il più vasto e popoloso ma anche tra i più instabili del Paese africano, al confine con l'Etiopia. Presentandosi come manifestanti pacifici, un gruppo di individui si è presentato all'ingresso del complesso per consegnare una nota di protesta, nella quale si lamentava l'accoglienza accordata a presunti seguaci del leader ribelle ed ex vice presidente Riek Machar, destituito lo scorso luglio. Si trattava invece presumibilmente di attivisti filo-governativi, che a un certo punto si sono aperti la strada a forza e hanno aperto il fuoco all'impazzata. La città nei mesi scorsi è stata teatro di continui combattimenti tra insorti e soldati fedeli al presidente Salva Kiir, passando più volte di mano.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: