martedì 12 luglio 2016
​All'indomani della richiesta di cessate il fuoco, nella capitale Juba è emergenza umanitaria. Da venerdì 36mila profughi. Evacuati gli stranieri.
Trenta mesi di martirio. L'ingiusto prezzo di Giulio Albanese
Sud Sudan, migliaia di sfollati nelle chiese
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È tornata la calma a Juba, capitale del Sud Sudan, sconvolta da giorni di combattimenti, dopo che ieri sera il presidente Salva Kiir e il suo rivale, il primo vice presidente Riek Machar, hanno dichiarato il cessate il fuoco. Migliaia di persone si sono rifugiate nelle chiese. Lo riferisce l'agenzia Fides. Machar ha rilasciato un’intervista da una località tenuta segreta, nella quale ha ribadito il suo impegno per il cessate il fuoco. “In città ora prevale la calma, sia pure molto tesa" dicono fonti ecclesiali a Fides. Il saccheggio che ha accompagnato e seguito i combattimenti è stato di vaste proporzioni. I responsabili sono i soldati governativi e le milizie loro alleate, che hanno prevalso sulle deboli forze di Machar. Non poteva essere diversamente, perché le forze di Machar contavano poco meno di 1.500 combattenti con armi leggere, mentre i soldati governativi sono molto più numerosi e dotati di armi pesanti, compresi mezzi corazzati ed elicotteri da combattimento”.Trenta mesi di martirio. L'ingiusto prezzo di Giulio Albanese“È stato un massacro - continuano le fonti di Fides - anche se non si conosce ancora il numero delle vittime. La questione più urgente è quella umanitaria, a partire della mancanza di acqua potabile. Migliaia di persone si sono rifugiate nelle chiese e ci si sta organizzando per offrire loro assistenza, pur tra mille difficoltà. La Croce Rossa Internazionale è riuscita a inviare le proprie squadre nei due ospedali principali, che accolgono i feriti dei combattimenti dei giorni scorsi”.>>>> È un bagno di sangue il 5° anniversario dell'indipendenzaSecondo i dati diffusi dall'Onu, è salito ad almeno 36.000 il numero degli sfollati dall'inizio delle nuove violenze, venerdì scorso. Ieri l'Onu aveva parlato di 10.000 senzatetto. L'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Acnur) ha esortato gli Stati confinanti ad aprire le frontiere per permettere l'accesso degli esuli. La capitale Juba si trova infatti nell'estremo sud del Paese, non lontano dalla frontiera con Congo, Uganda e Kenya.CLICCA PER INGRANDIRE

Nonostante il cessate il fuoco, diverse ambasciate procedono con l’evacuazione dei loro connazionali e di parte del proprio personale. Tra i Paesi che hanno dato ordine di evacuare i propri cittadini c’è il Giappone che da un paio d’anni ha avviato importanti progetti umanitari e di sviluppo nel Sud Sudan. “La fuga degli stranieri è dovuta alla mancanza di sicurezza, in primo luogo, ma anche alla carenza di cibo e di altri beni dovuti ai saccheggi dei negozi dove si rifornivano. È una situazione già sperimentata in altre zone del Sud Sudan. I combattimenti hanno conseguenze di lunga durata che colpiscono profondamente la popolazione che si trova depredata e priva d’assistenza” aggiungono le fonti di Fides.
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