venerdì 27 febbraio 2015
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Una figlia la riconosci sempre. Soprattutto se è uguale spiccicata a sua sorella. La storia, che ha dell'incredibile, arriva dal Sud Africa. Una coppia di genitori, ai quali era stata rapita la bimba in culla, l'ha ritrovata 17 anni dopo nella stessa scuola dove avevano iscritto l'altra figlia. A istillare in loro la speranza è stata la somiglianza con la sorella. Un invito, qualche domanda, la corsa alla polizia e il test del Dna chiudono la storia. O meglio, ne aprono una nuova. Ma andiamo con ordine. Il 27 aprile 1997 al Groote Schuur Hospital, il più grande ospedale di Città del Capo, nasce Zephany Nurse, primogenita di Celeste e Morne. Il 30 aprile la neonata viene rapita. Ogni tentativo di ritrovarla finisce nel nulla. Passano gli anni e nel 2001 la coppia ha un'altra figlia, Cassidy. Ma Celeste e Morne non smettono di pensare alla prima bambina e sognano di ritrovarla, al punto che festeggiano ogni primavera il suo compleanno. Le ragazze crescono, sono due adolescenti. Due estranee. Ma quando Cassidy comincia a frequentare una nuova scuola, i suoi compagni notano una curiosa somiglianza con una studentessa più grande. Le due ragazzine si incontrano. Cassidy lo racconta ai genitori. Chissà con quale emozione nel cuore, Celeste e Morne propongono di invitare la nuova amica a casa. La vedono, le fanno qualche domanda. E corrono ad avvertire la polizia. Il test del Dna fa il resto. "È come un sogno" dice mamma Celeste ai giornalisti. "Quest'anno finalmente festeggeremo il suo compleanno tutti insieme, con lei". Per il momento la diciassettenne è stata affidata ai Servizi sociali, mentre i suoi presunti rapitori, una coppia senza altri figli, dovranno comparire in tribunale. La donna, 50 anni, è accusata di rapimento, truffa e violazione del Children's Act per avere dichiarato di essere la madre biologica. Un parente ha detto ai giornalisti, venerdì davanti al tribunale di Città del Capo: "E' cresciuta con noi, ce ne siamo sempre presi cura". L'udienza è stata rinviata al 6 marzo.
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