martedì 29 ottobre 2013
Il focolaio individuato a Deir al-Zor, nel Nordest: colpiti neonati e bambini. Altri 12 casi sospetti. Il morbo sembrava debellato dal 1999, ma il conflitto impedisce di praticare le vaccinazioni. L'impegno dell'Unicef e la richiesta di Save the Children: «Una tregua per portare i vaccini».
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Siria, ora incubo poliomielite: bimbi senza vaccini
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Un focolaio di poliomielite è stato confermato tra i bambini nel Nordest della Siria. Lo ha riferito oggi l'Organizzazione mondiale della Sanità."Dei 22 casi su cui è stato indagato, 10 sono confermati come polio di tipo 1", ha spiegato il portavoce dell'Oms Oliver Rosenbauer ad una conferenza stampa a Ginevra, precisando che si è in attesa dei risultati di laboratorio di altri 12 casi sospetti a Deir al-Zor. "Naturalmente questa è una malattia trasmissibile, che con i movimenti della popolazione può spostarsi in altre zone. Quindi il rischio che si diffonda nella regione è alto", ha aggiunto.L'ultimo caso di poliomielite in Siria era stato registrato nel 1999. Il ministero siriano della Salute si è detto pronto a rispondere in modo capillare all'emergenza, mentre per l'Oms la Siria è considerata un Paese a rischio per la diffusione dell'epidemia in quanto il conflitto impedisce di praticare le vaccinazioni di routine.Prima dello scoppio della rivoluzione contro il regime di Bashar al-Assad nel marzo 2011 e la guerra che ne è seguita, in Siria circa il 95 per cento di bambini era vaccinato contro la poliomielite. Ora le Nazioni Unite stimano che circa 500mila bambini non siano immunizzati dal virus. Il focolaio dell'epidemia è stato individuato nella regione di Deir al Zour.L'Oms ha precisato che restano da analizzare altri 12 casi sospetti. La maggior parte dei pazienti sui quali sono stati condotti i test sono bambini e neonati. Sono infatti proprio i bambini più piccoli a essere maggiormente colpiti dalla forma più grave della malattia, la poliomielite paralitica.Mezzo milione di bambini sotto i cinque anni rischia di contrarre questa malattia incurabile che può portare alla paralisi o ancora alla morte, e gli spostamenti dei siriani in cerca di salvezza nei Paesi confinanti aggravano ancora di più il pericolo endemico.La poliomielite è stata debellata in quasi tutti i Paesi tranne che in Pakistan, Afghanistan e Nigeria, dove resta endemica. Il più alto veicolo di contagio è il consumo di alimenti o di liquidi contaminati con feci.L'impegno dell'Unicef e l'ok del regimeIl direttore generale dell'Unicef, Anthony Lake, ha incontrato a Damasco il primo ministro Wael Al Halqi e i viceministri degli Affari Esteri Faisal Meqdad e Hosam Eddin Àala. Insieme hanno stabilito la necessità diraggiungere centinaia di migliaia di bambini in alcune delle zone più devastate dal conflitto con vaccinisalvavita, compreso quello contro la polio.Save the Children: «Una tregua per portare i vaccini»Save the Children chiede con forza un "cessate il fuoco" per favorire le vaccinazioni. Vale a dire, un'interruzione dei combattimenti per permettere intense campagne di vaccinazione su entrambi i fronti coinvolti nel conflitto.
"La poliomelite non è una malattia che rispetta limiti e confini, abbiamo assolutamente bisogno di un imminente cessate il fuoco per raggiungere tutti i bambini con programmi di vaccinazione, ovunque essi si trovino - dichiara Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia - Se gli ispettori delle armi chimiche possono avere accesso in Siria con gli strumenti tecnologici utili al loro operato, senz'altro gli operatori umanitari potranno entrare con vaccini salvavita".
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